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Abbiamo iniziato a fare sesso per proteggere i figli dalle infezioni

Ricercatori britannici, studiando la prole di piccoli crostacei, hanno determinato che la riproduzione sessuale è più efficace di quella asessuale nel contrasto alle infezioni.
A cura di Andrea Centini
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sesso

Secondo uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Stirling (Gran Bretagna), l'origine del sesso sarebbe da ricondurre alla capacità delle generazioni successive di contrastare con maggiore efficacia potenziali infezioni. L'ipotesi, formulata studiando piccoli crostacei cladoceri del genere Daphnia, conosciuti comunemente col nome di pulci d'acqua, si inserisce in uno dei dibattiti più appassionanti e discussi della biologia evolutiva, ovvero, la ricerca delle ragioni scientifiche dietro la comparsa della riproduzione sessuale.

Il sesso, come noto, gioca un ruolo fondamentale nel benessere psicofisico della nostra specie e in moltissime altre; basti pensare alle scimmie bonobo, che lo praticano a scopo ricreativo e sociale esattamente come noi. Ciò, tuttavia, non è assolutamente sufficiente come spiegazione scientifica del suo successo, dato che il sesso ha un costo energetico estremamente superiore rispetto alla riproduzione asessuata o clonale. Pensate ai maschi delle rane che gracidano a perdifiato rischiando di farsi predare, a quelli delle specie che combattono sino all'ultimo sangue per conquistare le femmine o alle complesse danze riproduttive messe in atto dagli uccelli, il cui comportamento e gli affascinanti tratti sessuali secondari – come la coda del pavone – sono strettamente legati alla dispendiosa riproduzione sessuale.

Il vantaggio principale, sottolineano i biologi evoluzionisti, risiede nel fatto che attraverso la riproduzione sessuale si mescolano i geni, e ciò permette alle generazioni future di rispondere meglio ad eventuali cambiamenti ambientali attraverso le mutazioni, che possono essere favorevoli o sfavorevoli. A questa ipotesi, i ricercatori dell'Università di Stirling coordinati dal professor Stuart Auld hanno aggiunto un ulteriore tassello, determinando che il sesso aiuterebbe la prole a proteggersi dalle infezioni. Analizzando oltre seimila pulci d'acqua, che come altre specie possono riprodursi sia col sesso che attraverso la clonazione, è emerso che la prole (delle stesse madri) generata sessualmente era molto più resistente ai parassiti rispetto ai figli. Questa, ha sottolineato il professor Auld, sarebbe una delle ragioni principali per cui il sesso continua a persistere, nonostante gli alti costi in termini energetici. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Proceedings of the Royal Society B.

[Foto di niekverlaan]

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