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16 macachi salvati dalla sperimentazione in Italia, ecco dove vivono adesso

La LAV annuncia di aver liberato 16 macachi dalla sperimentazione animale. Gli esemplari sono stati trasferiti dall’Università di Modena, dove si trovavano, ad un centro specializzato a loro dedicato. Ecco come stanno.
A cura di Zeina Ayache
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Il loro destino sembrava segnato: essere oggetto di sperimentazione animale presso il laboratorio dell'Università di Modena. Ma come avviene nelle migliori storie a lieto fine, 16 macachi sono stati liberati e oggi vivono in un centro specializzato a loro dedicato dove possono finalmente sperare di ritrovare la serenità che non hanno mai avuto. A darne notizia è la LAV che per loro si sta battendo da ormai 11 anni, da quel lontano 2005 quando una volontaria riuscì a visitare lo stabulario accertando la presenza degli animali.

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Ognuno con una personalità marcata, i 16 macachi si trovano presso il Centro di Recupero di Semproniano, a Grosseto e vivono all'interno di due nuove strutture realizzate proprio per loro. Ad assisterli c'è un medico veterinario e due specializzati in primatologia. Obbligati ad una vita in gabbia, i macachi oggi hanno la possibilità di toccare il terreno con le loro zampe e di sentire il calore del sole sulla loro pelle, ma anche di stabilire i legami sociali che sono alla base delle comunità dei macachi in libertà. Purtroppo per loro non è previsto un reintegro in natura, non è possibile visto il loro passato in gabbia, però presso il centro potranno comunque godersi gli anni a venire.

La LAV spiega che "i macachi stanno bene e si sono già adattati in modo ottimale alla loro nuova casa. Per fornire un’idea di come è cambiata la loro vita: ora non saranno più identificati dal numero tatuato sul loro corpo, come da prassi di laboratorio, ma saranno tutelati come individui con necessità etologiche e quindi identificati da un nome scelto in base a caratteristiche e attitudini". Il progetto dei 16 macachi che si trovano presso il centro ad oggi è finanziato da LAV che spera di trovare nella gente l'aiuto economico necessario per proseguire serenamente nel processo di recupero.

Noi di Fanpage.it continueremo a seguire le loro vicende, per conoscere meglio questi esemplari. Per ora possiamo raccontarvi di Ingegnere, chiamato così perché riesce a smontare qualsiasi cosa, Dalì, che deve il nome ai suoi caratteristici lunghi baffi, Buddha, la matrona severa, e Alfa, il maschio più grande di tutti. Le loro storie le trovate sul sito imagnifici16.lav.it.

Ma è possibile sperimentare sui macachi? La risposta è Sì, ma il Decreto Legislativo n.26/2014 ne vieta l'allevamento e ne limita fortemente l'utilizzo per la ricerca. Per quanto dunque si stia facendo il possibile per ridurre il numero di animali da laboratorio, la realtà dei fatti, inquietante, è un'altra: se i macachi chiusi nei laboratori erano 302 nel 2012, nel 2014 erano 450.

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