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Guerra alla zanzara tigre, 500mila maschi sterili liberati a Bologna: ecco perché

A partire da lunedì 17 giugno nel quartiere Navile di Bologna saranno rilasciati 30mila maschi sterili di zanzara tigre a settimana, per un periodo di quattro mesi. L’obiettivo è sperimentare la SIT (Sterile Insect Technique), una metodologia di disinfestazione che si basa sul rilascio di maschi sterili per sterilizzare anche le femmine. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
A cura di Andrea Centini
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Credit: WikiImages
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Per combattere la famigerata zanzara tigre (Aedes albopictus) il Comune di Bologna ha deciso di sperimentare una delle tecniche di disinfestazione più promettenti attualmente a disposizione, quella del maschio sterile o SIT (Sterile Insect Technique). Essa si basa sul rilascio nell'ambiente di un numero considerevole di maschi sterilizzati tramite irraggiamento, con l'obiettivo di farli entrare in competizione con i maschi fertili, farli accoppiare con le femmine libere e rendere sterili anch'esse. Come dimostrato dai precedenti contro la mosca tsetse del genere Glossina, la mosca del bestiame (Cochliomyia hominivorax) e la mosca della frutta (Ceratitis capitata), la SIT è una metodologia che può avere un effettivo impatto virtuoso sulla diffusione degli insetti infestanti. È considerata tra le più sicure anche perché non coinvolge i processi transgenici (ingegneria genetica). I primi esperimenti risalgono ad una sessantina di anni fa e il punto di riferimento internazionale per le procedure è l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA).

Sperimentazione a Bologna

A partire da lunedì 17 giugno, in un'area di 40 ettari del quartiere Navile di Bologna verranno rilasciati poco meno di 500mila maschi sterilizzati, con una cadenza di 30mila esemplari a settimana. Una vera e propria “invasione” che tuttavia sarà completamente innocua per le persone e l'ambiente. A pungere e a poter trasmettere malattie pericolose come la Chikungunya (che in Italia ha già provocato due epidemie), la Dengue e la Zika sono infatti le femmine di zanzara tigre, che sfruttano il pasto di sangue per permettere la crescita delle uova. Farle accoppiare con maschi sterili rende sterili anch'esse, e in questo modo si blocca alla fonte la proliferazione degli insetti.

Disinfestazione casa per casa

Per rendere la tecnica ancor più efficace, la sperimentazione bolognese – seguita dal Centro Agricoltura Ambiente che da 20 anni ricerca sulla SIT – sarà accompagnata da un programma di disinfestazione porta a porta. Gli esperti passeranno casa per casa per trattare con larvicidi a ridotto impatto ambientale tutte le raccolte d'acqua dove potrebbero annidarsi le larve di zanzara tigre. Da giugno a settembre il trattamento verrà fatto una volta al mese, e se la sperimentazione darà esito positivo, dal prossimo anno verrà fatto un solo intervento nel mese di aprile, seguito dalla liberazione dei maschi sterili. Dal 2021 ci sarà invece la sola liberazione dei maschi sterili.

Allevare e selezionare i maschi

Presso la sede di Crevalcore del Centro Agricoltura Ambiente c'è un laboratorio che permette di produrre fino a 200mila maschi a settimana. La struttura, suddivisa in celle, permette il nutrimento delle femmine con sangue di pecora (ottenuto da un macello) opportunamente trattato. Una volta deposte le uova su una speciale carta ruvida, macchinari appositi ne permettono il conteggio e lo stoccaggio. Dopo la nascita le larve di maschi e femmine (che presentano dimensioni differenti) vengono separate attraverso specifici setacci. Solo una piccolissima percentuale di femmine finisce nel gruppo dei maschi da liberare.

Sterilizzazione dei maschi

Dopo la separazione dalle femmine, i maschi subiscono il processo di sterilizzazione con raggi gamma o X. Nel caso delle zanzare tigre trattate dal Centro Agricoltura Ambiente, i maschi vengono esposti ai raggi gamma basati sulla sorgente 137 CS messa a disposizione dalla Fisica Sanitaria dell’Ospedale S.Anna. Dopo il trattamento risulta sterile quasi il 100 percento dei maschi trattati, che sono dunque pronti ad essere liberati nell'ambiente.

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