Vuoi farti capire in fretta? Lascia stare le parole, vocalizza
Secondo i ricercatori il nostro cervello reagisce più rapidamente e in maniera più efficace quando “vocalizziamo” rispetto a quando parliamo. E non solo. Gli scienziati, all'interno dello studio intitolato “Preferential decoding of emotion from human non-linguistic vocalizations versus speech prosody” e pubblicato su Biological Psychology, sono riusciti a dimostrare che prestiamo più attenzione quando un'emozione viene veicolata attraverso le vocalizzazioni rispetto a quando invece viene espressa a parole.
L'ipotesi degli scienziati è che nel corso dell'evoluzione dell'essere umano le vocalizzazioni abbiano giocato un ruolo più importante rispetto a quello delle parole, come spiega Marc Pell, direttore della McGill’s School of Communication Sciences and Disorders che ha seguito lo studio, “L'identificazione di vocalizzazioni emozionali dipende del sistema che è presente nel nostro cervello e che è più vecchio in termini evolutivi”. Mentre, per comprendere le emozioni espresse a parole, coinvolgiamo un sistema che è più recente, da quando cioè gli umani hanno sviluppato un linguaggio.
Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori hanno chiesto a 24 volontari di determinare il tipo di emozione espressa da una serie di discorsi senza senso basati sulle vocalizzazioni e ne hanno cronometrato il tempo di risposta. I dati raccolti hanno dimostrato che ci basta un decimo di secondo per capire che emozione stia provando il nostro interlocutore quando ci basiamo sul tono.
Inoltre, fanno sapere gli scienziati, è stato possibile determinare che le vocalizzazioni “felici” venivano identificate più rapidamente rispetto a quelle “arrabbiate” o “tristi”. Allo stesso tempo però, queste ultime producevano un'attività cerebrale che durava più a lungo, quasi a dire che il cervello è più attento ai segnali di pericolo. I soggetti più emotivi riuscivano a cogliere ancor prima rispetto agli altri il tipo di vocalizzazione.
[Foto di Donnie Ray Jones]