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Vortice di gas “freddo” rilevato attorno al buco nero al centro della Vita Lattea

Grazie all’Atacama Large Millimeter / submillimeter Array (ALMA), un potente radiointerferometro posizionato nel deserto del Cile, ricercatori americani hanno intercettato e descritto un enorme vortice di gas “freddo” che circonda Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea. Ecco perché è importante averlo scoperto.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NRAO / AUI / NSF; S. Dagnello
Credit: NRAO / AUI / NSF; S. Dagnello

Un vorticoso anello di gas freddo è stato rilevato attorno a Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio nel cuore della Via Lattea, la nostra galassia. La sua presenza era stata calcolata da tempo, tuttavia fino ad oggi non si conoscevano confini, massa e il modo in cui esso avrebbe potuto contribuire all'evoluzione del buco nero. Sapere della sua esistenza ci aiuta a comprendere meglio il modo in cui i “cuori di tenebra” divorano la materia e si accrescono, plasmando l'evoluzione delle galassie in cui essi si trovano. I buchi neri supermassicci, infatti, si crede siano al centro di ciascuna galassia dell'Universo.

Segnale radio. A descrivere l'anello di gas freddo è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati della prestigiosa Università di Princeton, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del centro di Astrofisica teorica presso il California Institute of Techonology (Caltech), del Centro per l'Astrofisica Harvard-Smithsonian e dell'Università di Stanford. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Elena M. Murchikova, docente presso l'Institute fo Advanced Study dell'ateneo del New Jersey, hanno individuato l'anello di gas freddo grazie al potente Atacama Large Millimeter / submillimeter Array (ALMA) sito in Cile, nel deserto di Atacama, che ne ha captato il debole segnale radio.

Credit: ALMA (ESO / NAOJ / NRAO), EM Murchikova; NRAO / AUI / NSF, S. Dagnello
Credit: ALMA (ESO / NAOJ / NRAO), EM Murchikova; NRAO / AUI / NSF, S. Dagnello

Cuore di tenebra. Gli scienziati sapevano da tempo che Sagittarius A*, caratterizzato da una massa pari a 4 milioni di volte quella del Sole e un diametro di ben 23,6 milioni di chilometri, era avvolto da una gigantesca sfera di gas incandescente con una temperatura di 10 milioni di gradi centigradi, dovuta all'attrito delle particelle causato dalla immane forza gravitazionale. È proprio al di là di questa sfera che è stato trovato l'anello di gas “freddo” di circa 10mila gradi centigradi, composto fondamentalmente da idrogeno ionizzato. La rotazione dell'anello è stata dimostrata osservando la componente rossa e blu attorno al buco nero, il cui centro è contrassegnato da una croce bianca nell'immagine soprastante. In parole semplici, la parte rossa si sta allontanando da noi, mentre quella blu si sta avvicinando. “Siamo stati i primi ad immaginare questo disco inafferrabile e a studiarne la rotazione”, ha dichiarato l'autrice principale dello studio. Grazie ai dati raccolti è stata determinata la massa di questo gas, che suggerisce una “fame” non troppo vorace di Sagittarius A*: ogni anno divora infatti una massa ridotta di materia. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature.

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