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Vertebra stampata in 3D impiantata a Pisa: prima volta in Toscana, è un record

In Toscana i medici sono riuscita ad impiantare per la prima volta una vertebra stampata in 3D. L’operazione è un record e rappresenta un passo importante per i mondo della scienza e lo sviluppo di nuove tecnologie utili ai pazienti. Vediamo insieme come hanno creato la vertebra in 3D e come l’hanno impiantata.
A cura di Zeina Ayache
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Per la prima volta in Toscana è stata impiantata una vertebra stampata in 3D, si tratta di un record pisano che ha permesso ad un uomo affetto da una neoplasia primitiva ossea che interessava la terza vertebra lombare di recuperare le lesione maligna. Ma vediamo in cosa è consistito l'intervento e come hanno realizzato la vertebra.

Come hanno stampato la vertebra in 3D. L’impianto è stato realizzato con una stampante 3D, gli esperti sono partiti da polvere di titanio grado 23, dopo aver raccolto immagini tac dalla colonna vertebrale del paziente. In pratica a computer è stata realizzata un'immagine della vertebra che poi è stata stampata tridimensionalmente e successivamente impiantata. I chirurghi hanno infatti lavorato con gli ingegneri dell'Instituto Tecnológico de Canarias i quali hanno ottimizzato il design della vertebra in modo da ottenere le condizioni biomeccaniche (elasticità e resistenza) più adatte a favorire la sua colonizzazione da parte del tessuto osseo del paziente, quindi la porosità dell'impianto è di circa il 90%, questo per lasciare spazio libero all'osso di nuova generazione.

L'intervento. Una volta pronta la vertebra, i medici sono entrati in sala operatoria. L'operazione è durata 13 ore e ha visto l'applicazione di due approcci chirurgici: posteriore e anterolaterale. Dopo soli 14 giorni il paziente ha ripreso a camminare, con deambulatore, ed è stato dimesso.

Un record. “Questo intervento è frutto di una crescente collaborazione clinica e scientifica tra il reparto di Chirurgia vertebrale oncologica e degenerativa del Rizzoli diretto dal dottor Gasbarrini e la Ortopedia e Traumatologia II universitaria dell’Aoup diretta dal professor Capanna i cui obiettivi sono lo sviluppo di attività di ricerca su metodiche innovative e una gestione combinata di casi ad elevata complessità” fanno sapere dall'ospedale.

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