Vaccino da fai da te contro le morti per pandemie arriva via posta a casa: testato sull’uomo

Un vaccino ‘fai-da-te' che arriva via posta potrebbe essere la risposta al rischio pandemie secondo i ricercatori americani, israeliani e canadesi che lo hanno sviluppato e testato anche sugli esseri umani. Lo studio riguardante questo innovativo strumento anti influenze è intitolato “The adjuvant GLA-AF enhances human intradermal vaccine responses” ed è stato pubblicato su Science Advances.
Un vaccino ‘casalingo'. I ricercatori spiegano che il vaccino in questione è intradermico, cioè si applica sul derma, e serve per ridurre le morti in caso di pandemie. “Ad ogni inizio stagione gli esperti di malattie sperano che non ci sia in arrivo una pandemia mortale per la popolazione mondiale – spiegano i ricercatori – e per questo fanno di tutto per cercare modi per rallentare la diffusione delle malattie”. Proprio in questo senso gli esperti hanno escogitato una nuova strategia che potrebbe comportare l'invio direttamente a casa di un vaccino utile a raggiungere più persone possibili e a ridurre il sovraffollamento dei centri medici, come gli ospedali.
Vaccini anti pandemie. I vaccini per le influenze stagionali, spiegano i ricercatori, non sono sempre utili a combattere le pandemie. L'idea dunque era quella di pensare di distribuire un adiuvante, cioè una sostanza che è in grado di stimolare il sistema immunitario per rispondere meglio all'antigene. Per evitare inoltre il sovraffollamento delle strutture mediche in caso di pandemie, visto il panico che potrebbe scatenarsi, l'invio via posta del vaccino stesso poteva rappresentare una soluzione efficace: semplice da applicare anche senza esperienza medica.
Come funziona il vaccino. Il team di ricerca ha così creato un mix che unisce da un lato la particelle simili al virus influenzale che portano il sistema immunitario ad attivarsi, rendendo la risposta più forte del normale, dall'altro un adiuvante lipidico che è in grado di aumentare l'efficacia dei vaccini. I test effettuati sui furetti e su cento volontari umani hanno dato riscontri positivi e assenza di reazioni avverse. Per averlo però realmente a casa nostra dovremo ancora aspettare, siamo infatti solo in fase di sperimentazione.