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Uomo con mega gozzo operato con innovativa chirurgia mini-invasiva: eccellenza italiana

Al San Gerardo di Monza, un uomo con un voluminoso gozzo è stato operato con un’innovativa chirurgia mini-invasiva che ha permesso un’incisione di soli 3 centimetri invece di 20. Si tratta di un’operazione che mostra ancora una volta l’eccellenza italiana in campo medico: ecco cosa c’è da sapere.
A cura di Zeina Ayache
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I chirurghi dell'ASST di Monza hanno operato un uomo con un voluminoso gozzo cervicale utilizzando una chirurgia mini-invasiva che ha permesso un'incisione di soli 3 centimetri grazie all'utilizzo di strumenti dedicati e di una telecamera con monitor ad alta definizione e una ministernotomia. Si tratta di un'operazione complessa che ha permesso all'uomo un recupero rapido evitando incisioni invasive.

Eccellenza italiana. Gli esperti raccontano che normalmente per asportare una simile massa, che opprimeva l'uomo provocandogli difficoltà alla respirazione e alla deglutizione, avrebbero dovuto procedere oltre ad una estesa cervicotomia, quindi l’incisione alla base del collo, a una sternotomia, l’apertura dello sterno e una toracotomia, l’apertura della parete toracica con una incisione di circa 20 centimetri. I paziente infatti presentava un voluminoso gozzo multi nodulare con notevole ingrossamento della tiroide che occupava tutta la regione anteriore, laterale e superiore del collo e con un ulteriore affondamento di oltre 15 centimetri nel torace. In pratica il gozzo aveva compresso l’esofago e la trachea fino a dislocarla, affondando nel mediastino posteriore, il compartimento anatomico del torace delimitato posteriormente dalle vertebre toraciche e anteriormente dalle superficie del pericardio parietale che riveste la base del cuore, a contatto con la cava fino ad arrivare alla vena azygos, un grosso vaso situato nella cavità toracica.

Problemi chirurgici. La situazione appariva dunque molto complessa, considerata anche la posizione del gozzo, e le normali procedure che si dovrebbero applicare in questi casi non erano applicabili, per questo la decisione è stata quella di impiegare una tecnica chirurgica mini-invasiva in modo da isolare la massa dalle strutture vascolari del torace in sicurezza prima della sua asportazione. “È bastata quindi una piccola incisione toracica di 3 cm, senza divaricazione costale, con l’ausilio di strumenti dedicati e di una telecamera con monitor ad alta definizione e una ministernotomia – raccontano dal San Gerardo – Una tecnica che ha portato al paziente notevoli vantaggi: riduzione del dolore e delle giornate di degenza, accelerato recupero respiratorio e recupero generale dall’intervento e riduzione del danno estetico”.

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