Uno studio svela cosa c’è nelle scatolette per cani e gatti
Almeno una volta al giorno diamo la pappa ai nostri cani e gatti, ma sappiamo cosa c'è davvero dentro le loro scatolette? Sembrerebbe di no, per lo meno è quanto sostiene uno studio realizzato dalla School of Veterinary Medicine and Science della University of Nottingham, pubblicato su Acta Veterinaria Scandinavica e intitolato “Investigation into the animal species contents of popular wet pet foods” (Analisi delle specie animali contenenti negli alimenti umidi più conosciuti per animali domestici). Partendo dalla definizione generica “Carne e derivati animali” stampata sulle etichette delle scatolette e dallo scandalo del 2013 della carne di cavallo presente negli alimenti per umani, gli studiosi hanno esaminano i contenuti dei prodotti dei principali marchi rivenduti nei supermercati del Regno Unito.
Dei 17 campioni analizzati, 14 contenevano DNA di bovini, maiale e pollo in quantità e combinazioni che non erano esplicitamente dichiarate sull'etichetta. Ben 7 prodotti “Con carne di manzo”, contenevano in realtà tra il 14 e il 56% di DNA bovino, tra questi solo 2 superavano il 50%. Ben 6 prodotti, in teoria a base di pollo, contenevano tra l'1 e il 100% del DNA animale dichiarato, tra questi 2 prodotti erano principalmente a base di maiale o bovini.
I dati ottenuti sono preoccupanti poiché evidenziano l'impossibilità per i proprietari di essere consapevoli di ciò che danno da mangiare agli amici a 4 zampe, soprattutto considerando eventuali intolleranze o allergie alimentari. L'etichetta “Con carne di manzo” di per sé non è illegale, visto che non nega la presenza di altri animali, ma allo stesso tempo non è trasparente. Risulta quindi necessario modificare la regolamentazione in materia di etichette per pet food, al fine di agevolare i proprietari nella scelta del prodotto più adatto al proprio animale domestico.
[Foo copertina di Ed Schipul]