Uno spray nasale potrebbe essere il prossimo vaccino anti Covid
L’alternativa agli attuali vaccini anti-Covid somministrati per via intramuscolare potrebbe essere un nuovo spray nasale che, grazie a una tecnologia già utilizzata con successo in studi clinici per il trattamento di malattie cardiovascolari e il cancro, è in grado di indurre una risposta immunitaria che protegge dall’infezione. Il suo sviluppo si deve ai ricercatori dell’Università della Finlandia orientale e dell’Università di Helsinki nell’ambito dello spin-out accademico Rokote Laboratories Finland pronto a lanciare gli studi clinici nel Paese scandinavo.
Il vaccino Covid sotto forma di spray nasale
I primi dati del trial preclinico, già presente nel registro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sono promettenti e hanno mostrato che il vaccino funziona bene sugli animali. Secondo quanto comunicato dagli sviluppatori, la sperimentazione sugli esseri umani partirà entro qualche mese. “La somministrazione intranasale è stata scelta perché il virus si trasmette principalmente per via aerea – indicano i ricercatori in una nota – . In effetti questa modalità sembra indurre una risposta immunitaria più ampia rispetto alla somministrazione intramuscolare”.
Il vaccino sfrutta la tecnologia del trasferimento genico sviluppata presso l’Università della Finlandia orientale dal gruppo di ricerca del professor Seppo Ylä-Herttuala che, insieme ai colleghi, ha messo a punto un vettore virale che veicola le istruzioni genetiche per una proteina di Sars-Cov-2 all’interno delle cellule rinofaringee attraverso un adenovirus che non può replicarsi. Questo fa si che queste cellule producano la proteina virale che, a sua volta, induce lo sviluppo della risposta immunitaria. “I vaccini somministrati per via intramuscolare inducono la produzione di anticorpi IgG nel flusso sanguigno, ma i vaccini nasali inducono anche una risposta anticorpale IgA che protegge le mucose – ha spiegato il professor Ylä-Herttuala, ritenendo che i programmi di vaccinazione attualmente in corso non escludono la necessità di nuovi prodotti, dal momento che ci si aspetta che le nuove varianti causino nuove ondate di infezione.
“Anche se fossimo in grado di vaccinare l’intera popolazione, almeno le persone delle categorie a rischio avranno ancora bisogno di nuovi vaccini contro le nuove varianti ne prossimi anni – ha aggiunto Kalle Saksela, professore di virologia presso l’Università di Helsinki a capo del team di sviluppatori – . I vaccini attualmente in uso forniscono una protezione chiaramente inferiore contro la variante sudafricana, che sarà probabilmente la dominante nella prossima ondata. Il nostro vaccino tiene già contro delle principali varianti, ovvero quella inglese, la brasiliana e appunto la sudafricana. Ci sarà sicuramente una richiesta per questo tipo di vaccino”.
Quanto alla produzione, a Kuopio, nella Finlandia orientale, esiste già la tecnologia commerciale necessaria per la fabbricazione. La Rokote Laboratories Finland si sta occupando di garantire un ulteriore sviluppo del vaccino e il suo passaggio ai test clinici, negoziando un finanziamento per portare avanti la sperimentazione. Se i risultati saranno quelli attesi, dopo l’autorizzazione all’immissione in commercio, la capacità produttiva permetterà non solo di assicurare l’autosufficienza della Finlandia ma anche di estendere la fornitura a livello europeo. “Può essere prodotto in quantità considerevoli a Kuopio e, a lungo termine, il vaccino potrà essere concesso in licenza fuori dall’Europa – ha affermato Pasi Kemppainen, co-fondatore di Rokote Laboratories – . L’attuale focus è, ovviamente, su uno spray nasale anti-Covid, ma la stessa piattaforma potrà essere utilizzata anche per vaccini contro altri virus”.