Una terapia iniettabile sperimentale protegge le donne dall’HIV
Una terapia sperimentale a lunga durata d’azione che richiede una sola iniezione ogni due mesi si è dimostrata altamente efficace nel prevenire l’infezione da HIV nelle donne: lo indicano i risultati preliminari dello studio clinico di fase 3 denominato HIV Prevention Trials Network (HPTN) che ha coinvolto oltre 3mila donne in sette diversi Paesi dell’Africa subsahariana (Botswana, Swaziland, Kenya, Malawi, Sud Africa, Uganda e Zimbabwe).
I dati hanno indicato che la formulazione iniettabile di cabotegravir è risultata più efficace dell’89% nella prevenzione dell’HIV rispetto all’assunzione giornaliera di tenofovir/emtricitabina (FTC/TDF) per via orale. “Un risultato incredibilmente importante per le donne africane, dove la riduzione dell’incidenza dell’HIV rimane una priorità” ha affermato il dottor Sinead Delany-Moretlwe, presidente dello studio clinico, direttore scientifico della ricerca presso il Wits Reproductive Health and HIV Institute di Johannesburg, in Sud Africa – . Sappiamo che l’adesione a trattamenti basati sull’assunzione di una compressa quotidiana continua ad essere una sfida al contrario di un prodotto iniettabile efficace come la formulazione di cabotegravir a lunga durata d’azione che rappresenta un’opzione aggiuntiva molto importante nella prevenzione dell’HIV”.
Come detto, il trattamento con cabotegravir è finalizzato alla prevenzione dell’HIV nell’ambito di una strategia di protezione chiamata profilassi pre-esposizione (PrEP) che consiste nell’assunzione di farmaci da parte di persone HIV-negative ma esposte a un alto rischio di infezione. Attualmente, l’unico trattamento approvato per la PrEP è l’associazione di tenofovir/emtricitabina (nome commerciale Truvada) da assumere quotidianamente per essere efficace nella prevenzione dell’HIV. Il regime quotidiano, tuttavia, deve essere rigorosamente rispettato e anche brevi interruzioni nell’assunzione possono ridurre la protezione.
Cabotegravir, d’altra parte, ha dimostrato di assicurare una protezione dall’HIV per 2 mesi per singola iniezione, fornendo anche una protezione maggiore rispetto alla controparte orale. I risultati della sperimentazione hanno infatti indicato che solo 4 donne nel braccio di studio con cabotegravir hanno contratto l’infezione (di cui due avevano interrotto il trattamento) contro i 34 casi di HIV che si sono verificati nel gruppo che assumeva il trattamento orale. “Dopo anni di valutazione delle strategie di prevenzione dell'HIV per le donne – ha aggiunto la dott.ssa Mina Hosseinipour, co-presidente del protocollo di sperimentazione e direttore scientifico dell'UNC Project del Malawi – , sono davvero entusiasta di scoprire che il cabotegravir a lunga durata d’azione riduce così efficacemente il rischio di contrarre l’HIV, offrendo alle donne un’opzione in più per proteggersi”.