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Una persona su 10 muore per colpa del fumo: 6 milioni di vittime ogni anno nel mondo

La metà dei decessi avviene in pochi grandi paesi, come Cina e Stati Uniti, ma la maggior parte dei fumatori vive in quelli in via di sviluppo. Nel mondo fuma oltre un miliardo di persone.
A cura di Andrea Centini
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Attraverso l'analisi statistica di dati raccolti tra il 1990 e il 2015, un team di ricerca internazionale riunito sotto il nome di GBD (Global Burden of Disease) 2015 Tobacco ha determinato che al mondo, una morte su dieci è provocata dal vizio del fumo, direttamente o indirettamente. Ciò si traduce in un numero elevatissimo di vite ogni anno, oltre 6 milioni, come indicato in un recente report di 700 pagine diffuso dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, pubblicato in collaborazione con il National Cancer Institute americano. Il nuovo studio, i cui dettagli sono stati pubblicati sull'autorevolissima rivista scientifica The Lancet, indica che la metà di questi decessi avviene in quattro grandi paesi: Cina, Stati Uniti, Russia e India.

Il dato è significativo poiché la maggior parte dei fumatori non è più concentrata nei paesi industrializzati, ma in quelli in via di sviluppo, dove c'è meno consapevolezza dei rischi, per una semplice ragione: le campagne di sensibilizzazione sono quasi del tutto assenti o non in grado di raggiungere la maggior parte della popolazione. Senza contare che le grandi compagnie del tabacco stanno spingendo moltissimo proprio su questi mercati, dove il terreno è ancora molto fertile per fare affari col tabacco.

I dati, ricavati da ben 195 paesi, indicano che a livello globale gli uomini fumano più delle donne (uno su quattro contro una su cinque), e in totale i fumatori risultano essere oltre un miliardo. La Cina si piazza al primo posto per numero di fumatori uomini, oltre 250 milioni, mentre la ‘maglia nera' per il numero di donne va agli Stati Uniti, con 17 milioni di fumatrici. Uno degli aspetti preoccupanti dello studio statistico, come ha sottolineato la coautrice Emmanuela Gakidou, risiede nel fatto che non sono stati presi in considerazione i fumatori occasionali e quelli che utilizzano prodotti alternativi a base di nicotina, che avrebbero fatto salire sensibilmente i numeri in ballo.

Dalla ricerca anche un dato incoraggiante; dal 1990 al 2015 è stata registrata una riduzione del 10 percento nel numero di fumatori uomini e del 3 percento fra le donne, ma solo in termini assoluti, perché per effetto della crescita della popolazione è aumentato anche il numero di chi si lascia sedurre dal tabacco. Principalmente si tratta di giovani. Tra i ‘complici' di questa crescita vi sarebbero anche le sigarette elettroniche, che in base a un recente studio starebbero incentivando a fumare chi non avrebbe mai preso in mano una sigaretta, spingendolo a spostarsi in un secondo momento sulle ‘bionde' tradizionali.

[Foto di janekszy46]

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