Un museo per collezionare i sogni Covid
Si chiamerà “Guardians of Sleep” e sarà la prima esposizione di sogni al tempo del coronavirus. L’annuncio è arrivato direttamente dal Museum of London che, in collaborazione con il Museum of Dreams della Western University in Canada, collezionerà i sogni Covid nell’ambito di un progetto che documenterà l’impatto della pandemia negli abitanti della capitale britannica, la cui vita è cambiata “non solo nel quotidiano” ma anche “in relazione al modo in cui dormiamo e sogniamo” fa sapere il Museum of London in una nota.
L’idea è nata in risposta a un sondaggio “How the Uk is sleeping under lockdown” condotto dal King’s College London in partnership con società britannica Ipsos Mori che ha rilevato come le preoccupazioni relative al contagio abbiano influenzato i sogni delle persone. “Sarà la prima volta che saranno esposti in un museo” spiegano i curatori del progetto che riunirà i sogni come testimonianze di storia orale che saranno a disposizione di storici e ricercatori.
“Raccontare i sogni dei londinesi con le loro stesse parole non solo ci consentirà di documentare un’esperienza condivisa della pandemia ma ci permetterà anche di estendere la definizione di “oggetto da museo”, aggiungendo i sogni come testimonianze personali alla nostra collezione permanente di Londra” ha dichiarato Foteini Aravani, Digital Curator presso il Museum of London.
Per partecipare all’iniziativa, gli organizzatori del progetto hanno messo a disposizione una mail (info@museumofdreams.com) che sarà attiva fino al 15 gennaio 2021. In seguito, a febbraio, ci saranno le interviste via Zoom e i sogni verranno valutati da un team internazionale di studiosi, dunque presi in considerazione per l’acquisizione dal Museum of London come parte della raccolta Covid per la collezione permanente di Londra.