Un esame del sangue rivela in pochi minuti la gravità del trauma cranico
I valori ematici di una proteina espressa da alcune cellule del sistema nervoso centrale possono determinare con precisione la gravità del trauma cranico: lo indica uno studio condotto da un gruppo di ricercatori statunitense guidato dal neurochirurgo David Okonkwo, direttore del Neurotrauma Clinical Trials Center e professore di Neurochirurgia presso l’Università di Pittsburgh, in Pennsylvania, che insieme ai colleghi ha ottimizzato un test rapido in grado di determinare in pochi minuti i livelli di GFAP, la proteina fibrillare acida della glia, la cui aumentata espressione può avvenire in seguito a lesioni cerebrali traumatiche. La ricerca è stata recentemente pubblicata sul Journal of Neurotrauma e i risultati hanno mostrato livelli plasmatici di GFAP significativamente più alti nei soggetti con tomografia computerizzata (TC) cerebrale positiva.
Per l’analisi, i ricercatori hanno utilizzato un dispositivo portatile chiamato i-Stat già in uso in tutto il mondo per eseguire diversi esami del sangue, integrando lo strumento con cartucce per il dosaggio della proteina GFAP. Il test rapido “eliminerebbe le supposizioni nella diagnosi di lesioni cerebrali traumatiche, indicando in pochi minuti se una persona necessita di ulteriori trattamenti – ha detto Okonkwo – . Sia che si stia testando un soldato ferito o un paziente di un piccolo ospedale con risorse limitate, gli operatori sanitari potrebbero così avere informazioni sulla criticità della situazione”.
Per lo studio, che ha ampliato precedenti ricerche su GFAP, i ricercatori hanno analizzato gli esami del sangue di quasi 1.500 persone che hanno richiesto l’intervento di 18 diversi centri traumatologici in quattro anni, valutando i livelli ematici di GFAP che, su indicazione della Food and Drug Administration (FDA), negli Usa sono già utilizzati per determinare la necessità di TC cranica. Gli studiosi hanno anche esaminato un’altra proteina, chiamata S100B che, come GFAP, è rilasciata nel flusso sanguigno in risposta a lesioni cerebrali.
“Sapere che la proteina GFAP può indicare la gravità di un trauma cranico attraverso un semplice esame del sangue è promettente se consideriamo che possiamo utilizzare un dispositivo che è già ampiamente in uso negli ospedali e nelle strutture di prima emergenza – ha aggiunto Okonkwo – . Tutto ciò che si dovrà fare sarà aggiungere una cartuccia al dispositivo per l’analisi della proteina GFAP”. Secondo i ricercatori, l’utilizzo esteso del dispositivo potrebbe potenzialmente ridurre le scansioni TC non necessarie di almeno il 20%, permettendo un risparmio sulla spesa sanitaria di quasi 100 milioni di dollari l’anno negli Stati Uniti.