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Ultima Thule, ecco la prima immagine dell’oggetto più lontano mai raggiunto nello spazio

A diverse ore dal primo contatto con Ultima Thule, l’oggetto più lontano mai esplorato dall’uomo con una sonda spaziale, è giunta sulla Terra anche la prima immagine ravvicinata. L’oggetto transnettuniano è lungo 32 chilometri e largo 16, ruota come un’elica di aeroplano e somiglia a un birillo gigantesco.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute
Credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute

Alle 6:33 ora italiana di Capodanno la sonda New Horizons della NASA ha sorvolato l'oggetto più lontano (e forse il più antico) del Sistema solare, Ultima Thule, inviandoci anche la sua prima immagine a distanza ravvicinata. Lo scatto, in verità un po' sgranato, a causa della notevole distanza del corpo celeste – sito a ben 6,4 miliardi di chilometri dalla Terra – ha impiegato più dei sei ore prima di raggiungere il nostro pianeta. Mostra la forma curiosa dell'oggetto transnettuniano, molto simile a quella di un gigantesco birillo, benché gli scienziati della NASA non escludano ancora che possa trattarsi di due oggetti separati che orbitano strettamente uno accanto all'altro.

Maggiori dettagli e fotografie di qualità superiore di Ultima Thule arriveranno nei prossimi giorni e mesi; al momento sappiamo che le dimensioni dell'oggetto sono di 32 chilometri di lunghezza per 16 di larghezza – quanto una grande metropoli – e che ruota vorticosamente come le eliche di un aeroplano. Il sorvolo ravvicinato di Capodanno, un flyby avvenuto a una distanza di appena 3.500 chilometri (un'inezia dal punto di vista astronomico) ha completamente caricato di dati scientifici i registratori digitali della sonda New Horizons, e col tempo verranno trasmessi sulla Terra.

La conferma del contatto con l'oggetto celeste, formalmente 2014 MU69 ma soprannominato Ultima Thule poiché sito oltre i confini (esplorati) del mondo conosciuto, ha scatenato l'entusiasmo degli ingegneri della NASA, che seguivano l'approccio della sonda dal centro di comando mentre tutto il mondo celebrava il passaggio al nuovo anno. L'evento è stato celebrato anche dall'amministratore della NASA Jim Bridenstine: “Congratulazioni al team New Horizons della NASA, al laboratorio di fisica applicata Johns Hopkins e al Southwest Research Institute per aver fatto di nuovo storia. Oltre ad essere stato la prima sonda ad aver esplorato Plutone, oggi New Horizons ha sorvolato l'oggetto più distante mai visitato da un veicolo spaziale ed è diventato il primo a esplorare direttamente un oggetto che trattiene i resti dalla nascita del nostro Sistema solare”, ha dichiarato il dirigente , sottolineando il ruolo di leader mondiale ricoperto dall'agenzia aerospaziale americana.

Ultima Thule orbita nella remota e misteriosa Fascia di Kuiper, assieme a moltissimi altri oggetti ghiacciati e rocciosi – chiamati oggetti transnettuniani – che risalgono alla nascita del Sistema solare, circa 4,6 miliardi di anni fa. Studiarli può aiutarci a comprenderne origine ed evoluzione, ecco perché aver sorvolato Ultima Thule – scoperto nel 2014 grazie all'occhio del Telescopio Spaziale Hubble – è stato un traguardo storico. L'oggetto più importante della Fascia di Kuiper è Plutone, un pianeta nano, che fino al 2006 veniva considerato il nono pianeta del nostro sistema. Non ci resta che attendere l'arrivo di altri dati, dettagli e immagini sul lontanissimo e affascinante corpo celeste appena raggiunto.

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