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Ucciso il ragno più vecchio del mondo: Numero 16 muore a 43 anni

L’esemplare femmina di ragno a botola viveva in natura, in una riserva dell’Australia sud-occidentale. Gli scienziati hanno trovato sul ‘coperchio’ della sua tana l’inconfondibile puntura di una mortale vespa parassita.
A cura di Andrea Centini
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Il ragno più vecchio del mondo, un esemplare femmina di ‘trapdoor spider' (ragno a botola) della specie Giaus villosus, è morto alla veneranda età di 43 anni. Lo hanno scoperto gli scienziati della Scuola di Scienze Molecolari e della Vita presso l'Università Curtin (Australia), che studiavano il ragno e altri suoi simili in natura. Numero 16, questo il nome assegnato al migalomorfo dalla professoressa Barbara York Main nel lontano 1974, è morto nella Riserva di North Bungulla vicino a Tammin, nel sud-ovest dell'Australia. A causarne il decesso sarebbe stata la puntura letale di una vespa parassita; questi imenotteri introducono le loro uova in altri invertebrati, e quando si schiudono, le larve che ne fuoriescono divorano i malcapitati dall'interno.

La morte di numero 16 – nome legato alla tana in cui fu scoperto – sopraggiunta a 43 anni ‘distrugge' il precedente record di 28 anni, appartenuto a una tarantola vissuta in Messico. Mediamente i ragni a botola sono piuttosto longevi – circa 20 anni -, mentre quelli delle caverne tasmaniane si stima possano arrivare fino a 40 anni, ma è probabile che in natura sopravvivano esemplari con mezzo secolo o più ‘sulle spalle'. Sono soltanto le femmine a raggiungere una simile longevità; i maschi, infatti, quando raggiungono la maturità sessuale muoiono nella stessa stagione riproduttiva. Le femmine, d'altro canto, una volta abbandonato il nido materno cercano un luogo dove scavare una piccola tana, che amplieranno fino al raggiungimento dei cinque anni. Resta la loro casa per tutta la vita: in caso di danneggiamenti o attacchi di predatori preferiscono infatti effettuare ‘riparazioni' o morirci all'interno, piuttosto che scavare un'altra tana.

“A nostra conoscenza Numero 16 è il ragno più vecchio mai documentato”, ha sottolineato la dottoressa Leanda Mason, autrice principale della ricerca. “La sua vita significativa – ha aggiunto la biologa – ci ha permesso di indagare ulteriormente sul comportamento del ragno e sulle dinamiche della popolazione”. Dagli approfonditi studi su questa specie gli scienziati hanno inoltre determinato che la loro incredibile longevità è legata alla peculiare biologia, caratterizzata da un metabolismo lento e una vita molto sedentaria. A proteggere questi ragni anche i luoghi prescelti per le tane, sotto la fitta boscaglia australiana. Numero 16 ha potuto vivere indisturbato fino all'incontro con la vespa, della quale gli scienziati hanno individuato la caratteristica puntura all'entrata della tana. I dettagli sulla morte del ragno più vecchio del mondo sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Pacific Conservation Biology.

[Credit: Mason et al./Pacific Conservation Biology]

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