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Tumore del retto rimosso senza cicatrici: intervento rivoluzionario con un robot a Torino

Un’equipe di chirurghi dell’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino ha eseguito il primo intervento in Europa “senza cicatrici” per la rimozione di un tumore del retto. I medici guidati dal professor Mario Marino si sono avvalsi del robot endoscopico sperimentale “Flex Robotic”, che permette di far passare i suoi precisi strumenti flessibili dall’ano del paziente.
A cura di Andrea Centini
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Tumore del retto rimosso senza cicatrici (esterne) grazie a un innovativo robot endoscopico in grado di operare dall'ano del paziente. Il rivoluzionario intervento, il primo in Europa di questo genere, è stato eseguito con successo presso l'Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, dove nel recente passato sono state effettuate diverse operazioni ad altissimo contenuto teconologico. Questa volta però il protagonista non è stato il famoso DaVinci, una macchina dal costo di 2 milioni di Euro già usata in numerosi interventi chirurgici mininvasivi, ma il Flex Robotic.

Come suggerisce il nome, questo robot “flessibile” sperimentale permette di inserire vari strumenti nell'intestino del paziente attraverso la via naturale dell'ano, senza dover praticare incisioni sull'addome. Di conseguenza si riducono significativamente l'invasività dell'intervento, il dolore post operatorio, la durata dell'operazione e il percorso riabilitativo. L'equipe del professor Mario Marino della chirurgia universitaria 1 l'ha utilizzato per la prima volta in Italia (e in Europa) su un paziente di 80 anni per rimuovere un tumore del retto, la parte terminale dell'intestino crasso. L'intervento è perfettamente riuscito, tanto da poter permettere le dimissioni dell'uomo in appena 2/3 giorni.

Gli strumenti flessibili del robot, tra i quali una telecamera su fibra ottica che invia immagini dettagliatissime dell'intestino del paziente, una volta all'interno possono eseguire la resezione e il recupero della massa tumorale con assoluta precisione, oltre a suturare la ferita dopo l'asportazione. Tra i vantaggi del Flex Robotic, progettato e costruito negli Stati Uniti, vi è il fatto che per alcune neoplasie intestinali può evitare la colostomia, ovvero il collegamento tra l'intestino e la parete addominale per dirottare le feci in un sacchetto. Benché a volte sia necessaria per salvare la vita ai pazienti (può essere temporanea o permanente), la colostomia determina spesso un serio disagio psicologico e sociale; eliminarla non può dunque che aumentare sensibilmente la qualità della vita.

L'attuale Flex Robotic permette di risalire all'interno dell'intestino per una ventina di centimetri al massimo, ma è in progettazione un modello in grado di percorrere 50 centimetri, ampliando il ventaglio delle neoplasie trattabili. Come indicato, l'Ospedale Molinette è una delle punte di diamante in Europa per l'utilizzo della chirurgia robotica, fregiandosi di alcuni interventi rivoluzionari. Tra essi una lobectomia polmonare per rimuovere un carcinoma a un paziente di 49 anni, eseguita grazie al robot DaVinci Xi.

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