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Tumore alla prostata, individuata la molecola che blocca il sistema immunitario

La scoperta è di un gruppo di ricercatori dell’Ospedale San Raffaele di Milano.
A cura di R. Z.
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Identificata per la prima volta in assoluto la molecola che blocca le difese del sistema immunitario nei casi di tumore alla prostata. La scoperta, fatta da un’equipe di ricercatori dell'Ospedale San Raffaele di Milano, "potrebbe aprire la strada a nuovi approcci diagnostici e terapeutici del tumore alla prostata nelle sue fasi iniziali". Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista Cancer Research, è stato condotto su campioni biologici umani e su modelli animali. Gli scienziati hanno dimostrato il ruolo della proteina Tenascina-C, espressa dal tumore principalmente nelle fasi precoci della malattia. La Tenascina- C viene prodotta dalle cellule staminali del carcinoma prostatico – le cellule tumorali che contribuiscono alla crescita, alla diffusione e rigenerazione del tumore – e viene utilizzata da queste ultime per aggirare il sistema immunitario.

Possibile prevenire la progressione della malattia. "Le staminali tumorali – ha evidenziato il professor Matteo Bellone, capo dell’Unità Immunologia cellulare del San Raffaele – permettono al tumore di rigenerarsi e dare origine a metastasi, migrando precocemente ai linfonodi connessi alla prostata. Identificare tempestivamente queste cellule nella prostata e nei linfonodi pelvici, così come la loro eliminazione attraverso terapie specifiche, potrebbe perciò prevenire la progressione della malattia". "Questo studio identifica la Tenascina-C come molecola bersaglio di potenziali approcci terapeutici mirati a facilitare il riconoscimento e l'eliminazione delle cellule staminali tumorali da parte del sistema immunitario. Sebbene questa ipotesi debba ancora essere verificata appieno sull'uomo, questa ricerca potrebbe modificare l'approccio ai pazienti con tumore in fase iniziale, che al momento vengono soltanto tenuti sotto osservazione nel tempo".

Il tumore alla prostata è sempre più curabile. Il tumore alla prostata, che colpisce ogni anno 36mila italiani – di fatto il più frequente tra la popolazione maschile d'Occidente – risulta esser oggi curabile grazie a diagnosi tempestive e terapie più precise. Negli ultimi 20 anni la sopravvivenza dei malati con questa neoplasia è migliorata, abbassando la mortalità del 36 per cento: nove pazienti su dieci superano la malattia, guariscono o, nei casi più gravi, riescono a conviverci per molti anni, persino decenni. La prevenzione resta comunque fondamentale. Svolgere una regolare attività fisica, come anche seguire una dieta equilibrata e povera di grassi e abbandonare il vizio del fumo, sono una buona abitudine che tutti dovrebbero prendere. Queste, infatti, sono la prima vera strategia di difesa contro i tumori a qualunque età.

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