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Trovato il colore di origine biologica più antico del mondo: ha 1,1 miliardi di anni

Un team di ricerca internazionale guidato da scienziati australiani ha scoperto in rocce di 1,1 miliardi di anni i più antichi pigmenti di origine biologica, che una volta diluiti presentano una tonalità tendente al rosa acceso. Sono stati prodotti da microorganismi fotosintetici chiamati cianobatteri.
A cura di Andrea Centini
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Scoperto il più antico colore di origine biologica: risale a ben 1,1 miliardi di anni fa e ha un'affascinante tonalità rosa brillante. Lo hanno identificato scienziati della Scuola di Ricerca di Scienze della Terra presso l'Università Nazionale Australiana (ANU) di Canberra, attraverso l'analisi di rocce del bacino di Taudeni in Mauritania, una struttura geologica ricca di petrolio sita nel cuore del deserto del Sahara.

Dopo aver frantumato e polverizzato queste rocce, nello specifico scisti neri marini donati 10 anni fa da una società petrolifera, gli studiosi guidati dalla dottoressa Nur Gueneli hanno estratto gli antichissimi pigmenti, che derivano da microorganismi fotosintetici, i cianobatteri. “I pigmenti rosa brillante sono i fossili molecolari della clorofilla che sono stati prodotti da antichi organismi fotosintetici che abitavano un oceano antico che è scomparso da tempo”, ha dichiarato l'autrice principale dello studio.

I pigmenti hanno mezzo miliardo di anni in più rispetto a quelli individuati in precedenza; ciò li rende “il più antico colore organico biologico”, ha dichiarato il coautore dello studio Jochen Brocks. Gli scienziati australiani, che hanno collaborato con colleghi statunitensi e giapponesi, sono rimasti molto sorpresi di averli trovati intatti dopo tutto questo tempo, tanto che hanno paragonato la scoperta a quella di un'ipotetica pelle di dinosauro di 100 milioni di anni col suo colore originale. I fossili hanno in realtà diverse tonalità, che spaziano dal rosso scuro al viola, e diventano rosa accesi soltanto una volta diluiti.

L'analisi di queste molecole conferma che i cianobatteri che le hanno prodotte erano alla base della catena alimentare degli antichi oceani scomparsi da 650 milioni di anni. È una delle ragioni per cui all'epoca ancora non c'erano specie complesse. I cianobatteri, infatti, erano troppo piccoli e troppo poco nutrienti per sostenere animali grandi, attivi e complessi; solo con la nascita delle alghe questi ultimi hanno iniziato a svilupparsi. Benché microscopiche, infatti, le alghe hanno un volume mille volte più grande di quello dei cianobatteri, e rappresentano dunque una fonte di cibo decisamente più energetica. I dettagli sugli antichissimi pigmenti sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PNAS.

[Credit: ANU]

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