Tre nuovi ammassi stellari aperti scoperti per caso nel cuore della Via Lattea
Tre nuovi ammassi stellari aperti sono stati individuati nel Braccio del Sagittario, uno dei bracci a spirale della Via Lattea – la nostra galassia – dove sono collocati molti degli oggetti più spettacolari del profondo cielo. A identificarli un team di ricerca brasiliano composto da astronomi dell'Università Federale di Minas Gerais a Belo Horizonte, che si è avvalso dei Gaia Data Release 2 (DR2). Si tratta dei preziosi dati raccolti tra luglio 2014 e maggio 2016 dalla missione Gaia dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), volta a mappare distanza, posizioni e movimenti di miliardi di stelle nel cuore della Via Lattea.
Ma cosa sono gli ammassi stellari? Si tratta di gruppi di stelle nate assieme dalla stessa, gigantesca nube di gas e legate fra loro da attrazione gravitazionale. Molti degli ammassi stellari aperti più famosi sono inseriti nel catalogo Messier, che include alcuni tra gli oggetti più amati dagli appassionati di astronomia. Fra essi ricordiamo M45, le splendide Pleiadi o “Sette sorelle” nella Costellazione del Toro; M37 nella costellazione dell'Auriga; l'Ammasso dell'Anitra Selvatica M11 e l'Ammasso della farfalla M6. Tra i più affascinanti al di fuori del catalogo Messier segnaliamo invece l'Ammasso doppio di Perseo, composto dai due ammassi aperti NGC 869 e NGC 884.
Ad oggi si conoscono in tutto un migliaio di ammassi aperti; i tre nuovi scoperti, chiamati dagli scienziati brasiliani UFMG 1, UFMG 2 e UFMG 3, sono stati scoperti (per puro caso) nel campo dell'ammasso NGC 5999. Gli scienziati guidati dall'astronomo Filipe Ferreira hanno determinato che i tre oggetti si trovano a circa 4.900 anni luce dalla Terra e che hanno un raggio limite rispettivamente di 20,5, 15,6 e 19,5 anni luce. L'età stimata è compresa tra 0,1 e 1,4 miliardi di anni.
Averli scoperti è molto importante poiché questi gruppi di stelle possono fornire preziosi indizi sulla formazione e sull'evoluzione della nostra galassia, che entro 2 miliardi di anni sarà coinvolta in una collisione potenzialmente catastrofica con la galassia nana chiamata “Grande Nube di Magellano”. I dettagli sui tre nuovi ammassi stellari sono stati caricati nel database arXiv, in attesa della pubblicazione su una rivista scientifica ad hoc.