#trashchallenge, come ripulire il mondo dai rifiuti facendo gli splendidi su Instagram
Si chiama #trashchallenge la nuova sfida virale che invita tutti quanti a fotografarsi prima e dopo la racconta di rifiuti in spazi pubblici, che siano in città o in natura. L’iniziativa invita tutti gli adolescenti, ma in generale chiunque, a raccogliere la spazzatura in modo da liberare le strade, i boschi, le spiagge e i sentieri dal passaggio dell’uomo, che troppo spesso pensa che la Terra sia una grande pattumiera dove tutto può essere abbandonato senza conseguenze. Vediamo insieme come partecipare alla #trashchallenge e perché questa nuova sfida sia da un lato un'opportunità per migliorare il nostro Pianeta, dall'altro l'emblema del fallimento dell'essere umano.
Come si partecipa alla #trashchallenge
Partecipare alla #trashchallenge è facilissimo, basta uscire di casa, trovare un punto in cui la spazzatura abbonda (e di questi tempi non è difficilissimo), armarsi di sacchetti (possibilmente non di plastica per essere ancor più ecosostenibili), indossare i guanti (per questioni igieniche), togliere i rifiuti, chiudere i sacchi e buttarli in appositi bidoni: l’ideale sarebbe addirittura fare la raccolta differenziata. Attenzione però, prima di ripulire, scattiamo una foto dall’area che stiamo per risanare, a quel punto, diamoci da fare e scattiamoci un’altra foto una volta finito, facciamo un bel collage del prima e del dopo e pubblichiamolo sui social con l’hashtag #trashchallenge.
#trashchallenge in natura
La meraviglia della #trashchallenge è che possiamo partecipare da ovunque e ogni piccolo contributo da parte nostra ha un impatto enorme su tutto il resto del mondo. Siamo in passeggiata in natura? Armiamoci di sacchi biodegradabile e raccogliamo tutti i fazzoletti, le bottigliette e le cicche di sigarette che troviamo.
Instagrammabili per un valido motivo
Con la #trashchallenge, il web ha ‘partorito’ una sfida virale che nell’immediato permette di ottenere enormi vantaggi e cascate di cuori e like sui vari social: la spazzatura diventa così instagrammabile e noi possiamo sentirci degli eroi, quando in realtà stiamo facendo davvero il minimo indispensabile.
Il lato oscuro della #trashchallenge
La #trashchallenge ci dice molto sulla nostra società, sull’egoismo dell’essere umano e sull’incapacità di autogestione: siamo infatti arrivati al punto di dover spingere sui like e i cuoricini dei social per invitare le persone a raccogliere la spazzatura da terra, quando in un mondo civile ed evoluto i rifiuti a terra non dovrebbero proprio esserci, perché nel 2019 avremmo dovuto imparare a buttarli nei bidoni o a portarceli dietro fino al primo bidone disponibile. L’essere umano ancora non ha del tutto chiaro che prevenire è davvero meglio che curare.