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Tragico spiaggiamento di balene pilota: morte più di 140, salve solo 6

Lo spiaggiamento di massa è avvenuto in Australia, nei pressi della città di Augusta. La metà dei globicefali di Gray, delfinidi conosciuti col nome di “balene pilota”, ha perso subito la vita. I soccorritori sono riusciti a salvarne soltanto sei.
A cura di Andrea Centini
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Uno spiaggiamento di massa avvenuto in Australia è costato la vita a più di 140 globicefali di Gray (Globicephala macrorhynchus), grossi delfinidi conosciuti col nome comune di “balene pilota”. I soccorritori giunti rapidamente sul posto sono riusciti a salvarne soltanto sei dopo numerose ore di lavoro, ma il rischio che anche gli esemplari sopravvissuti possano tornare a spiaggiarsi è molto alto.

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L'allarme è stato lanciato da un pescatore che aveva visto il numeroso branco (tecnicamente un pod) dirigersi velocemente verso la costa. I cetacei sono finiti sull'affascinante spiaggia di Hamelin Bay, sita a circa dieci chilometri di distanza da Augusta, una delle città più importanti dell'Australia Occidentale. Dei circa 150 animali spiaggiati 75 sono morti quasi subito; cinquanta sono invece stati soccorsi sulla sabbia e i rimanenti 25 sulle secche.

A causa del mare agitato, del vento e della forza degli animali, che possono raggiungere i sei metri di lunghezza, i soccorritori coordinati dal dottor Jeremy Chick hanno avuto non poche difficoltà durante i tentativi di salvataggio. Gli operatori specializzati e i veterinari di vari enti come Parks and Wildlife Service, Sea Search and Rescue, Department of Primary Industries and Regional Development (DPIRD) e più di cento volontari hanno fatto tutto il possibile per portare i superstiti in acque più profonde, ma alcuni degli animali salvati sono nuovamente tornati sulla spiaggia, dove sono morti. A rendere particolarmente pericolose le operazioni di soccorso il fatto che le carcasse hanno iniziato ad attirare gli squali a riva, costringendo le autorità a diramare un'allerta specifica in tutta la zona interessata dall'evento

I globicefali sono i cetacei più tristemente famosi per gli spiaggiamenti di massa, molti dei quali vengono registrati proprio in Oceania. Il 10 febbraio 2017 furono oltre 400 quelli spiaggiatisi sulla splendida Golden Bay in Nuova Zelanda, la maggior parte dei quali morì per asfissia sull'arenile (causata dallo schiacciamento del loro stesso peso). La specie è conosciuta anche per le sanguinarie “Grindadrap” alle isole Faroe, veri e propri massacri perpetrati dalla popolazione autoctona con coltelli e altre armi da taglio.

Non sono ancora chiari i motivi per cui avvengono gli spiaggiamenti di massa. Tra le ipotesi più probabili, oltre alle caratteristiche del fondale, vi è quella del branco che segue un leader malato o ferito fino alla costa. Anche il fattore antropico può giocare un ruolo nel fenomeno, ad esempio attraverso le operazioni di estrazione marina e le esercitazioni militari, che possono confondere gli animali indirizzandoli su una rotta sbagliata. Recentemente la NASA ha supposto che  l'impatto delle tempeste solari sul campo magnetico terrestre (che i cetacei sfruttano per orientarsi) può essere responsabile di alcuni spiaggiamenti.

I globicefali di Gray e i globicefali ‘comuni' (Globicephala melas) vengono normalmente chiamati “balene pilota”, ma si tratta di odontoceti (cetacei con denti) e non di misticeti (cetacei con fanoni), cioè di balene propriamente dette.

[Credit: WAParksWildlife]

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