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Tifo: cos’è, quali sono sintomi e cura e perché ci si vaccina contro la malattia infettiva

La febbre tifoide, che conosciamo come ‘tifo’, è una malattia infettiva a trasmissione oro-fecale: ecco quali sono i sintomi e la cura e in quali casi si consiglia il vaccino.
A cura di Zeina Ayache
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Il tifo, o per meglio dire la febbre tifoide, è una malattia infettiva, sistemica e febbrile a trasmissione oro-fecale (cioè dall’ingestione di alimenti o bevande contaminati da feci o urine infette). Vediamo insieme cos’è il tifo, come si trasmette, quali sono i sintomi e la cura e come fare per ridurre il rischio contagio.

Tifo, cos’è

Come dicevamo, la febbre tifoide è una malattia infettiva, detta anche tifo addominale, provocata da una batterio, la Salmonella typhi, che appartiene al genere Salmonella, di cui fanno parte anche le S. paratyphi A e B, responsabili dei paratifi, e le salmonelle minori, responsabili delle note infezioni e tossinfezioni a trasmissione alimentare. Se la Salmonella typhi, infetta esclusivamente l’uomo, i paratifi e le salmonelle minori infettano anche gli animali domestici.

I sintomi e trasmissione delle febbre tifoide

La malattia è sistemica e i suoi sintomi principali sono febbre alta, mal di testa, generale stato influenzale, fino ad anoressia, dolori addominali, insonnia e stipsi. La trasmissione della malattia è oro-fecale, questo significa che a passarci il batterio sono alimenti e bevande contaminate da feci e/o urine infette: il batterio è particolarmente resistente in acqua e ghiaccio. In alcuni casi gli insetti, come le mosche, possono fungere da vettori passando da un oggetto contaminato a noi.

Complicanze e cura

Il tifo, se non trattato, può portare a febbre duratura, bradicardia, epatosplenomegalia, sintomi addominali fino a polmonite. In alcuni casi possono comparire macchie rosacee e complicazioni cerebrali che, in 1-2 casi su 10, possono essere fatali. Il tasso di morte sale in caso di bambini sotto i 4 anni. La cura è a base di antibiotici.

Prevenire è meglio che curare

Il tifo può essere prevenuto con un vaccino che viene consigliato in caso di viaggi in luoghi a rischio (Africa settentrionale e occidentale, Asia meridionale, Indonesia e Perù). In generale comunque ai viaggiatori si consiglia di:

  • evitare cibo rimasto all’aperto, alimenti crudi, ghiaccio se non fatto con acqua potabile, pesci, molluschi e crostacei
  • lavarsi sempre le mani prima di mangiare
  • bere solo acqua in bottigliette
  • consumare cibi ben cotti
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