Se non ti lavi bene i denti potresti soffrire di problemi al cuore. Uno studio coreano ha infatti trovato collegamenti tra l'igiene orale e la salute del nostro cuore, spiegando che chi si lava i denti almeno tre volte al giorno ha meno probabilità di fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca e altre problematiche del sistema cardiovascolare. I ricercatori della Ewha Womans University of Medicine di Seoul hanno infatti esaminato i dati di 161.286 persone senza precedenti di problematiche al cuore, seguendo poi lo stato di salute della metà di loro per 10 anni e mezzo. Un totale di 4.911 persone, pari al 3 percento dello studio, hanno sviluppato fibrillazione atriale, mentre 7.971 persone, il 4,9 percento, hanno avuto un'insufficienza cardiaca.
I partecipanti che si sono lavati i denti per almeno tre volte al giorno avevano quindi il 10 percento in meno di probabilità di sviluppare fibrillazione atriale e il 12 percento di probabilità in meno di avere un'insufficienza cardiaca rispetto a chi si è lavato i denti meno frequentemente. Anche rivolgersi ad un igienista dentale con regolarità è legato ad un rischio di insufficienza cardiaca del 7 percento più basso, mentre l'eventuale mancanza di denti portava ad un grande aumento di rischio. "Mantenere l'igiene orale attraverso una frequente pulizia dei denti e l'aiuto di un igienista può ridurre il rischio di problematiche cardiovascolari" ha spiegato Tae-Jin Song, autore dello studio.
Altri studi precedenti avevano collegato una scarsa igiene orale a problemi di cuore, sottolineando che i batteri potrebbero introdursi all'interno delle gengive per poi entrare nel sangue provocando infiammazioni nel corpo, che a loro volta potrebbero alimentare i problemi cardiaci. "È sicuramente troppo presto per indicare lo spazzolino come strumento di prevenzione di fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca" hanno commentato Pascal Meyre della University Hospital Basel e David Conen della McMaster University in Canada. "Ma il ruolo delle infiammazioni nelle malattie cardiovascolari sta diventando sempre più evidente e ulteriori studi sono necessari per definire strategie per la salute pubblica".