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Test su animali, un algoritmo unico al mondo analizza la tossicità senza esseri viventi

Gli scienziati hanno realizzato un algoritmo unico nel suo genere che è in grado di misurare il livello di tossicità delle sostanze chimiche ancora non testate, questo potrebbe un giorno sostituire i test sugli animali che ad oggi sono indispensabili, ma che creano sempre più dubbi etici e che sono costosi in termini di tempo e soldi.
A cura di Zeina Ayache
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L’utilizzo di animali per eseguire test di tossicità è largamente diffuso, ma un giorno potrebbe non essere più necessario grazie ad un algoritmo low-cost che riesce a valutare le sostanze chimiche senza il bisogno di esseri viventi, vediamo insieme come funziona.

Testare è necessario. Gli animali vengono utilizzati per testare il grado di tossicità di alcune sostanze che devono essere utilizzate nella vita di tutti giorni, nelle fabbriche e dai lavoratori. Questa pratica, ad oggi difficilmente sostituibile, è ormai considerata non etica, vista la sofferenza inferta agli animali, oltre al fatto che è molto costosa e richiede molto tempo.

Un algoritmo cruelty free. Considerando che attualmente degli 85.000 composti utilizzati per realizzare prodotti che usiamo, la maggiorare non è stata ancora completamente testata per verificarne la sicurezza, i ricercatori del Rutgers University-Camden Center for Computational and Integrative Biology si son messi al lavoro per realizzare un algoritmo in grado di superare gli ostacoli dei test sugli animali. Questo algoritmo in pratica riesce ad estrarre i dati relativi a milioni di sostanze chimiche e metterli a confronto con composti che non sono ancora stati testati, così facendo riesce a valutare le somiglianze e le differenze in modo da predirne la tossicità.

I risultati ottenuti. Gli esperti hanno iniziato analizzando 7.385 composti di cui si conosce la tossicità e li hanno messi a confronto con quelli disponibili sui data base, successivamente ne hanno analizzati altri 600, il cui livello di tossicità è invece sconosciuto. Il livello di tossicità rilevato in caso di contatto per via orale è risultato corretto nel 62% dei casi  e,confrontando le relazioni tra insiemi di sostanze chimiche, gli scienziati sono riusciti a far luce su nuovi fattori che possono determinare la tossicità di una sostanza chimica.

Conclusioni. Per quanto la sostituzione completa degli animali sia ad oggi non fattibile, questo modello realizzato riesce comunque a muovere qualche passo in avanti per il controllo e la sicurezza delle nuove sostanze chimiche. La speranza è che un giorno possa sostituire del tutto gli animali.

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