Test Covid fai-da-te, come funziona il tampone rapido per la diagnosi a casa
Un kit, per eseguire in assoluta autonomia la diagnosi di Covid a casa. La novità di cui in queste ore si sta facendo gran parlare arriva dalla regione Veneto, dove è partita la sperimentazione del primo test antigenico rapido fai-da-te: uno strumento che promette di essere una vera e propria rivoluzione nella lotta al coronavirus.
Come funziona il test Covid fai-da-te
A mostrare per primo il funzionamento del test Covid fai da te è stato il presidente Luca Zaia nel corso della consueta conferenza stampa di aggiornamento sulla situazione Covid: il Governatore ha mostrato in diretta la facilità con cui sarà possibile effettuare da soli l’esame. Pochi semplici passaggi che permetteranno di verificare la positività o meno al coronavirus, consentendo così di alleggerire almeno in parte la pressione sul sistema sanitario.
Il kit si compone di pochi elementi, a partire dal tamponcinoe, un bastoncino simile un cotton fioc più corto del tampone tradizionale che va infilato nel naso (non fino in fondo), girando per cinque volte in ciascuna narice. Una volta effettuata questa operazione, il tampone va inserito in una provetta che contiene il reagente e, dopo aver atteso qualche istante, estratto e gettato in un apposito sacchetto fornito con il kit. Quattro gocce del liquido contenuto nella provetta vanno dunque versate sulla cosiddetta saponetta, una scatola tester come quella dei test di gravidanza, e dopo alcuni secondi apparirà il risultato: una singola striscia indicherà che il test è negativo mentre due strisce che l’esame è positivo. Essendo un test antigenico, l’esame non ricerca il genoma virale (come il tampone tradizionale), ma la presenza nel campione di proteine di superficie del virus, chiamate anche appunto antigeni.
Complessivamente, l’operazione dura circa due minuti. Una volta ottenuto l’esito ci si dovrà collegare attraverso lo smartphone all’app di biosorveglianza chiamata “Zero Covid Veneto” che ha nei giorni scorsi ricevuto il via libera per la privacy dal Consiglio regionale, dove le persone risultate positive caricheranno il risultato del test fai da te per comunicarlo alle autorità sanitarie. Il costo del kit dovrebbe aggirarsi intorno ai 3 euro.
Quando sarà disponibile in farmacia
Per poter arrivare nelle farmacie il test fai-da-te dovrà essere validato a livello nazionale: prima dell’immissione in commercio, il test fai fa te dovrà infatti superare la sperimentazione i cui risultati verranno illustrati in una relazione scientifica che sarà inviata all’Istituto Superiore di Sanità per la validazione e il completamento dell’iter regolatorio. Lo standard di riferimento sarà il tampone molecolare, ovvero il test tradizionale al quale i risultati dei tamponi fai-da-te verranno rapportati.
In pratica, durante la fase di sperimentazione – che durerà circa un mese, coinvolgendo in parallelo più istituti di microbiologia del Veneto (Mestre, Vicenza Padova, Santorso (Vicenza) e Treviso) – verranno effettuati 200 test fai da te e gli esiti ottenuti saranno messi a confronto con quelli di altrettanti tamponi molecolari. Le categorie che verranno testate saranno i pazienti che accederanno ai Pronto Soccorso e gli operatori sanitari. La sperimentazione servirà a valutare la sensibilità (la capacità di rilevare i positivi) e la specificità (la capacità di rilevare i negativi) del nuovo strumento in rapporto ai tampone tradizionale. I primi dati, secondo quando dichiarato dal presidente Zaia “hanno fornito risultati incoraggianti”. Non resta quindi che attendere i risultati della sperimentazione per capire se si tratterà di un test attendibile o meno.