Tenere le finestre aperte in classe disperde il 70% delle particelle virali
Un nuovo studio, condotto dai ricercatori dell’Università del Nuovo Messico, fa luce sul trasporto di aerosol e goccioline di saliva nell’ambiente, indagando sulla loro diffusione all’interno di una classe. Con l’infezione da coronavirus che ha dimostrato di trasmettersi principalmente attraverso particelle di Sars-Cov-2, inalate direttamente o trasmesse da superfici contaminate, “uno dei luoghi più importanti per acquisire una rapida comprensione del trasporto di particelle virali è quello scolastico” rilevano gli studiosi che hanno utilizzato un modello fluidodinamico computazione per esplorare il trasporto di aerosol all’interno di un’aula con l’aria condizionata.
Finestre aperte disperdono il 70% delle particelle
Le simulazioni, basate su un’aula modello di nove studenti e un insegnante, hanno indicato che una grande frazione delle particelle dispesa all’interno della classe si concentra nei condotti di ritorno degli impianti di condizionamento. Gli aerosol rilasciati dagli studenti “si disperdono nell’ambiente ma la loro concentrazione non è uniforme, a causa della posizione della fonte di particelle e dell’aria condizionata – spiegano i ricercatori nello studio pubblicato sulla rivista Physics of Fluids – . Le particelle possono essere trasmesse da uno studente ai banchi o ai vestiti di altri studenti, anche se tenuti separati da una distanza di 2,4 metri”.
Tuttavia, aprire le finestre anche se il sistema di condizionamento è in funzione, ha aumentato significativamente la frazione di particelle che si è dispersa all’esterno, riducendo la diffusione tra gli studenti. “In media, la frazione di particelle in uscita dal sistema è stata di circa il 69% con le finestre aperte – calcolano gli studiosi – , con una riduzione del 60% della frazione di particelle che fuoriesce attraverso l’impianto di condizionamento e dell'80% della trasmissione tra gli studenti”.
Separatori in vetro o plastica, come quelli comunemente utilizzati per ridurre la trasmissione di Covid-19, hanno dimostrato di non essere indipendenti dal flusso d’aria dell’ambiente in cui vengono impiegati. “L’entità della loro efficacia dipende dalla posizione della fonte rispetto al sistema di condizionamento e alla geometria dell'ambiente circostante – hanno aggiunto i ricercatori – . Gli aerosol possono essere trasmessi in quantità significative tra due studenti vicini, con percentuali che raggiungono lo 0,9% delle particelle espirate, evidenziando la necessità di igienizzare le mani anche senza il contatto con gli effetti personali degli altri”.