Tecnica avanzatissima contro tumore alla prostata in Italia: primi interventi, solo privatamente
Un tecnica molto avanzata utile a contrastare il tumore alla prostata è arrivata in Italia, nella Clinica Ruesch a Napoli, dove sono stati eseguiti i primi interventi. Il Professore Ordinario di Urologia presso l’Università degli studi Federico II di Napoli, Vincenzo Mirone, racconta di cosa si tratta.
Una tecnica avanzatissima. “Un giorno importante oggi per l’urologia italiana” queste sono le parole utilizzate da Vincenzo Mirone, Professore Ordinario di Urologia presso l’Università degli studi Federico II di Napoli, che in data 13 dicembre 2018, con l'equipe in Clinica Ruesch a Napoli, ha eseguito i primi interventi che utilizzano la metodica fotodinamica mini-invasiva ‘Tookad' per contrastare il tumore alla prostata. Gli interventi hanno avuto luogo nella casa di cura napoletana e per adesso questi trattamenti possono essere effettuati esclusivamente in regime privato poiché il farmaco non rientra nell'elenco delle procedure riconosciute e rimborsate dal Sistema Sanitario Nazionale.
In cosa consiste la tecnica. La tecnica Tookad rientra tra le terapie fotodinamiche innovative che sono poco invasive e che permettono di trattare i tumori, in questo caso alla prostata. Nello specifico si tratta di un laser molto preciso che è in grado di uccidere le cellule tumorali, riuscendo però a preservare il tessuto sano circostante, tramite un processo di foto-attivazione.
I vantaggi di questa tecnica. Una tecnica simile ha una lunga serie di vantaggi per il pazienti come il mantenimento della qualità della vita, la riduzione della durate dell'intervento, in questo caso è di un'ora e mezza, i minimi tempi di recupero, stiamo parlando di 24 di degenza prima di poter già tornare a casa, l'abbattimento degli effetti collaterali con quali totale assenza di dolore post operatorio e, importante, i minimi effetti sulla funziona urinaria e l'elevata possibilità di preservare l'eiaculazione e la potenza sessuale.
Purtroppo a pagamento. Per quanto questa metodica sia stata approvata in oltre 31 Paesi dell'Unione Europea, in Italia questo trattamento è a pagamento poiché il farmaco non è nell'elenco di quelli riconosciuti e rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale.