Sviluppato un “super anticorpo” in grado di proteggere dalle varianti Covid
Un anticorpo rivoluzionario, già ribattezzato super-monoclonale e in grado di proteggere dalle varianti di Sars-Cov-2. Il suo sviluppo si deve a un team internazionale di ricercatori, tra cui gli esperti della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, che ha messo a punto una “molecola bispecifica” denominata CoV-X2 e ottenuta a partire da due anticorpi (C121 e C135) derivati dal plasma di guariti da Covid-19.
L’approccio, descritto nel dettaglio in uno studio pubblicato sulla rivista Nature, offre i vantaggi dei cocktail di anticorpi monoclonali in una singola molecola, con l’ulteriore beneficio di un unico processo produttivo rispetto alle diverse preparazioni richieste per i singoli anticorpi monoclonali. “Abbiamo dimostrato che l’anticorpo bispecifico CoV-X2 è più efficace dei relativi anticorpi monoclonali nell’inibire il legame del virus con il recettore cellulare ACE2” spiegano gli autori dello studio che ha coinvolto, tra gli altri, anche gli studiosi del Karolinska Institutet di Stoccolma, dell’Istituto elvetico di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona, dell’Università tedesca di Braunschweig e del Joint Research Center (JRC) della Commissione europea. Alla ricerca hanno collaborato anche i ricercatori del Howard Hughes Medical Institute della Rockefeller University di New York.
Il super-monoclonale, sviluppato nell’ambito del progetto di ricerca Antibody Therapy Against Coronavirus (Atac) finanziato dal Consiglio europeo della ricerca (ERC) dell’Ue, è il risultato di un costrutto dei due anticorpi naturali C121 e C135 in una singola molecola artificiale, in grado di utilizzare simultaneamente entrambi i bracci funzionali per legare diversi siti della proteina Spike di Sars-Cov-2. Nei test preclinici in modelli murini, CoV-X2 ha dimostrato di proteggere i topi dalla malattia, risultando più efficace dei singoli anticorpi monoclonali nell’inibire il legame con l’ACE2. “CoV-X2 – precisano i ricercatori – si lega e neutralizza le versioni mutate che non sono riconosciute dagli anticorpi monoclonali parentali, così come le varianti di preoccupazione che sono state recentemente rilevate nel Regno Unito, in Sudafrica e Brasile”.
A differenza di altri anticorpi multispecifici, aggiungono gli studiosi, CoV-X2 è una molecola simile alle immunoglobuline G (IgG) completamente umane. “In quanto tale – concludono – CoV-X2 è adatto a ulteriori sviluppi e potrebbe essere modificato per influenzare ulteriormente le sue proprietà di legame nei confronti dell’antigene di Sars-Cov-2. Pertanto, gli anticorpi bispecifici simili alle IgG meritano di essere aggiunti agli strumenti che utilizziamo per affrontare Sars-Cov-2 e le sue future mutazioni”.