Svelato il mistero delle feci cubiche dei vombati: a cosa ci serve saperlo
I vombati, marsupiali australiani, producono feci cubiche per marcare il loro territorio, ma come riescono ad espellere una simile forma geometrica che in natura è molto rara? Lo hanno scoperto i ricercatori del Georgia Institute of Technology che ci spiegano anche a cosa ci serve saperlo.
Un intestino ‘geometrico'. I ricercatori del Georgia Institute of Technology sono volati in Australia per poter svelare un segreto che affascina da tempo i biologi: la forma cubica delle feci dei vombati. Analizzando l'intestino di questi animali, gli esperti hanno scoperto che la parte finale del loro intestino ha proprietà elastiche tali da ‘dar vita' a feci cubiche: in pratica nella parte finale dell'intestino le feci cambiano stato e da liquide diventano solide e, una particolare elasticità dei tessuti, fa sì che vengano espulse dal corpo in forma cubica.
L'importanza delle feci cubiche per i vombati. Questo processo di formazione geometrica ha un valore importantissimo per la sopravvivenza di questi animali, si tratterebbe dunque di un fattore evolutivo adattativo. Ma vediamo perché. I vombati raggruppano e impilano le loro feci per marcare i confini del loro territorio e per comunicarli agli altri esemplari che ne riconoscono la presenza attraverso l'olfatto, poiché la loro vista non è ottimale. Le feci vengono aggregate dai vombati in punti di rilievo, sopra le rocce o sui tronchi, così come vicino a cunicoli, e più i mucchi di feci sono grandi, maggiore è la possibilità di attirare altri vombati con i quali comunicare. Se le feci fossero sferiche, rotolerebbero via: la forma cubica permette dunque di risolvere questo problema.
A cosa ci serve saperlo. Viene da chiederci quale sia il motivo di tanto interesse, se non per fattori etologici e biologici. Gli scienziati spiegano che l'aver scoperto la capacità dell'intestino dei vombati di formare feci cubiche potrà aiutarci nell'ingegneria di macchinari in grado di produrre oggetti a forma cubica. Insomma, ancora una volta Madre Natura si dimostra una perfetta musa ispiratrice per lo sviluppo di nuove tecnologie.