Stare da soli fa bene: perché 15 minuti al giorno ci mettono in pace col mondo
La solitudine, quando è una scelta, è un toccasana per la nostra salute mentale: un quarto d'ora al giorno dedicato a noi stessi, senza interazioni con altre persone, ci permette di sentirci più forti e appagati e alimenta i pensieri positivi. La notizia arriva dai ricercatori della Rochester University che sulla rivista Personality and Social Psychology Bulletin hanno pubblicato lo studio intitolato “Solitude as an Approach to Affective Self-Regulation”.
Solitudine e pensieri positivi. I ricercatori spiegano che la solitudine, quando però è una libera scelta e quindi quando non è esclusione sociale, incrementa l'effetto delle emozioni positive, così come quelle negative, e ci porta in uno stato di calma, insomma ci fa sentire più rilassati e meno arrabbiati e ansiosi. L'effetto solitudine possiamo riscontrarlo quando ci prendiamo un vero momento per noi stessi: quindi senza interazioni con altre persone. Insomma, non vale come momento di solitudine stare sul divano a chattare sui social network, non si tratta di una solitudine fisica, ma mentale, da cui sono esclusi gli stimoli esterni. E non è tutto. I ricercatori spiegano che saper stare da soli e provare piacere a stare da soli ci fa sentire anche più forti perché, in un certo senso, va contro al luogo comune che abbiamo bisogno sempre degli altri per essere felici.
Un quarto d'ora al giorno toglie lo stress di torno. Ma quanto dobbiamo stare da soli per ottenere benefici? I ricercatori hanno calcolato che bastano circa 15 minuti al giorno da prenderci per riflettere e concentrarci sui pensieri posiviti: questo quarto d'ora quotidiano ci permette di sentirci più calmi, meno arrabbiati e ansiosi, e addirittura meno soli e tristi.
Gli studi. Per giungere a queste conclusioni i ricercatori hanno realizzato quattro esperimenti:
- nel primo i partecipanti dovevano comparare lo star da soli senza far nulla alle interazioni sociali e dire in quali contesti si sentivano più calmi
- nel secondo i partecipanti dovevano comparare lo star da soli senza far nulla allo star da soli svolgendo un'attività rilassante come leggere e dire in quali contesti si sentivano più calmi
- nel terzo i partecipanti dovevano comparare lo star da soli senza far nulla allo star da soli riflettendo e seguendo i propri stimoli interni e dire in quali contesti si sentivano più calmi
- nel quarto i partecipanti venivano sottoposti ad un test per la valutazione della motivazione mentre erano da soli
Risultati. Dai dati raccolti in tutti gli studi è emerso che lo stare da soli senza stimoli, ma unicamente con se stessi e i propri pensieri risultava più rilassante.