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Sperimentazione animale, anche l’India dice ‘no’ agli animali e apre a test alternativi cruelty free

L’India fa sapere di voler aprire un centro di ricerca che utilizza metodi alternativi e scientifici che non necessitano della sperimentazione animale per i casi in cui è del tutto evitabile. Vediamo insieme quali saranno le tecnologie che l’India ha intenzione di applicare per diventare sempre più cruelty free.
A cura di Zeina Ayache
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L’India apre il primo centro che utilizzerà metodi alternativi alla sperimentazione animale per la ricerca scientifica. L’annuncio storico dimostra la volontà della comunica scientifica indiana di abbandonare l’utilizzo del modello animale per tutti questi test per i quali esistono strumenti alternativi, cruelty free e scientifici. Vediamo insieme cosa sta succedendo in India e perché è uno spunto di riflessione per la ricerca scientifica in generale.

Il Consiglio indiano di ricerca medica, con il patrocinio del Ministero della salute e del benessere della famiglia indiano, ha annunciato i suoi piani per istituire un nuovo "Centro di eccellenza ICMR (Indian Council of Medical Research) nella biomedicina basata sulla via umana e valutazione del rischio”. La conferma di questo intento arriva in seguito agli incontri passati con la Humane Society International e People for Animals che ha sollecitato la comunità scientifica indiana e trovare investimenti utili a poter acquistare tecnologie all’avanguardia che non sfruttano gli animali per la sperimentazione di farmaci.

Nello specifico, le tecnologie sulle quali punterà l’India sono gli organ-on-chip, cioè la coltura di cellule umane in 3D che simulano la reale attività cellulare e che rappresentano un sorta di modello in vitro di un organo umano, che è quindi artificiale, i modelli computerizzati di nuova generazione. Questi strumenti sono fondamentali per permettere all’India di essere al pari con il progresso scientifico legato alla salute pubblica.

La scelta indiana è conseguente la richiesta di molti scienziati del Paese che desiderano abbandonare il modello animale, quando non necessario, evitando dunque la crudeltà quando esistono tecnologie che lo permettono. Come spiega lo stesso Alokparna Sengupta, direttore per l’India della Human Society International, “Siamo grati all'ICMR per aver pensato fuori dagli schemi e aver ascoltato la nostra chiamata a istituire questo centro necessario per il progresso di approcci specifici per la ricerca medica e test di sicurezza dei prodotti sull’uomo”.

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