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Sono migliaia gli squali intrappolati nella plastica, deformati e a rischio morte prematura

Gli squali si stanno deformando e rischiano di morire prematuramente a causa delle reti di plastica abbandonate in mare dentro cui restano impigliati. Lo stesso discorso vale anche per le razze. Gli scienziati hanno analizzato gli studi sull’argomento e le fotografie pubblicate su Twitter e ci spiegano cosa sta succedendo.
A cura di Zeina Ayache
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Credit: Daniel Cartamil
Credit: Daniel Cartamil

La vita degli squali è messa a dura prova dalla mano dell’uomo, se la pesca intensiva e il bycacht non fossero abbastanza, adesso ci si mette anche la plastica: sono migliaia i casi di animali intrappolati nelle reti da pesca che causano deformazioni e aumentano il rischio di morte prematura. Minacciate anche le razze e i pesci sega. Vediamo insieme cosa sta succedendo agli squali a causa dell’inquinamento da plastica provocato da noi esseri umani.

Squali intrappolati nella plastica. I ricercatori della University of Exeter hanno analizzato studi e fotografie pubblicate si Twitter per capire come la plastica stia influenzando negativamente la vita degli animali che popolano il mare e hanno scoperto che sono oltre mille i casi di squali e razze rimasti intrappolati nelle reti da pesca, con conseguenti rischi per la loro sopravvivenza. Il numero dei casi, spiegano gli esperti, è probabilmente molto più alto, ma sono ancora pochi gli studi in materia perché questa tipologia di incidenti è ancora poco studiata.

Deformati e a rischio morte prematura. Come mostra questa immagine di uno squalo adulto appartenente alla specie smeriglio, conosciuta anche come Mako Mako Kone e squalo mako pinna corta, la rete da pesca ha danneggiato la struttura dell’animale, probabilmente perché questo è rimasto intrappolato quando ancora era in fase di crescita. Le conseguenze? Ferite sulle pelle e problemi alla spina dorsale tali da aver causato una scoliosi.  Oltre alla deformazione, la rete da pesca è causa di sofferenza fisica per lo squalo che, in queste condizioni, è a rischio di morte prematura.

Lo studio, quali animali sono a rischio e perché. Gli scienziati hanno analizzato gli studi in materia e le immagini pubblicate su Twitter e hanno riscontrato un totale di 559 animali, tra squali e razze, rimasti impigliati nella plastica. I soggetti più a rischio sono quelli che vivono in mare aperto e sui fondali, in questi casi i predatori sono attratti dai pesci morti rimasti impigliati nelle reti abbandonati e, nel tentativo di recuperarli, restano impigliati. Un altro fatto di rischio sono le migrazioni, soprattutto per le specie che si spostano su lunghe distanze. Inoltre, ad incrementare le possibilità di rimanere impigliati nelle reti è anche la forma del corpo degli animali: i più colpiti sono gli squali e le razze.

Una vita difficile. La vita degli squali è messa a dura prova dall’essere umano, quello di restare impigliati nelle reti da pesca è forse l’ultimo dei loro problemi, visto che sono già perseguitati dalla pesca intensiva e dal bycatch, cioè la pesca accidentale).

Lo studio, intitolato “A global review of shark and ray entanglement in anthropogenic marine debris”, è stato pubblicato su Endangered Species Research.

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