Serve urgentemente un vaccino contro un’infezione che uccide 150.000 bambini l’anno
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha chiesto lo sviluppo urgente di un vaccino contro l’infezione da streptococco di gruppo B (GSB), un batterio responsabile di almeno 150.000 nati morti e morti infantili ogni anno.
L’impatto che questo agente batterico ha sulle vite di molte persone è devastante, come indicato nell’ultimo rapporto dell’agenzia delle Nazioni Unite e della London School of Hygiene & Tropical Medicine che stima sia la causa di oltre 500mila parti pretermine ogni anno, portando alla disabilità grave nel lungo periodo. Alla luce di questi dati, il documento sottolinea la necessità di “un vaccino GBS adatto per l’immunizzazione materna in gravidanza e l’uso nei Paesi a basso e medio reddito”, evidenziando come in questi anni non siano stati compiuti progressi nello sviluppo di un siero. “Questa nuova ricerca mostra che lo streptococco di gruppo B è una minaccia importante e sottovalutata per la sopravvivenza e il benessere dei neonati, con impatti devastanti per così tante famiglie in tutto il mondo – ha dichiarato in una nota Phillipp Lambach del dipartimento di immunizzazione dell’OMS – . L’OMS si unisce ai partner nel chiedere lo sviluppo urgente di un vaccino GBS materno, che avrebbe profondi benefici nei Paesi di tutto il mondo”.
Lo streptococco di gruppo B (GBS)
Lo streptococco di gruppo B (Streptococcus agalactiae o streptococco beta emolitico di gruppo B) è uno dei molti batteri presenti all'interno dell’organismo umano dove, normalmente, non causa alcun tipo di problema. In media, il 15% delle donne in gravidanza in tutto il mondo (circa 20 milioni l’anno) ospita questo batterio nel tratto genito-urinario e, quando questo accade, esiste il rischio che venga trasmesso al neonato durante il parto. Anche se la maggior parte dei casi l’esposizione non dà luogo a malattia nel neonato, in alcuni casi il batterio può causare un’infezione invasiva che, se non trattata, può portare a meningite e setticemia, che possono essere mortali. I bambini che sopravvivono possono sviluppare paralisi cerebrale o problemi permanenti di vista e udito. Secondo i dati del rapporto, il batterio causa problemi neurologici in circa 40mila bambini ogni anno.
Attualmente, alle donne in gravidanza che sono portatrici di GBS vengono somministrati antibiotici durante il travaglio per ridurre la possibilità di trasmissione al bambino. Questo approccio, tuttavia, pone diversi problemi nei Paesi dove lo screening in gravidanza e la somministrazione di antibiotici durante il travaglio sono meno accessibili, come confermato dai più alti tassi di infezione che si registrano nell’Africa sub-sahariana, che da sola rappresenta circa la metà del carico globale di malattia, e nell’Asia orientale e sudorientale.
“La vaccinazione materna potrebbe salvare la vita di centinaia di migliaia di bambini negli anni a venire” ha affermato la professoressa Joy Lawn, che dirige il centro per l'adolescenza, la riproduzione e la salute dell’infanzia materna della London School of Hygiene and Tropical Medicine, denunciando la mancanza di progressi nella ricerca da quando l’idea di sviluppare un vaccino contro il GBS è emersa per la prima volta, tre decenni fa. Per questo, gli autori del documento si rivolgono a ricercatori, aziende sviluppatrici vaccini e finanziatori, affinché accelerino gli studi per trovare una formulazione efficace e sicura contro lo streptococco di tipo B. Se venisse somministrata a circa il 70% delle donne in gravidanza, potrebbe evitare 50mila morti neonatali e nati morti ogni anno.