Scoperta la struttura di una proteina chiave del coronavirus Sars-Cov-2
Arriva dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e potrà aprire la strada allo sviluppo di farmaci in grado di bloccare l’infezione dovuta al nuovo coronavirus Sars-Cov-2. Si tratta della scoperta della struttura molecolare di una delle proteine chiave del patogeno, chiamata proteina dell’envelope (proteina E), una viroporina che forma un canale ionico sulla superficie del virus e svolge un ruolo chiave nel meccanismo di replicazione e nell’indurre la risposta infiammatoria della cellula ospite. “Se si riuscirà a trovare il modo di bloccare questo canale – ha affermato Mei Hong, professore di chimica del MIT e autore senior dello studio pubblicato su Nature Structural & Molecular Biology – potremo essere in grado di ridurre la patogenicità del virus e interferire con la replicazione virale”.
Scoperta la struttura di una proteina chiave del coronavirus Sars-Cov-2
Per arrivare a caratterizzare la struttura molecolare della proteina E, i ricercatori hanno sfruttato l’esperienza da loro maturata con una proteina espressa dai virus influenzali, chiamata proteina del canale protonico M2, di cui il professor Hong e colleghi hanno determinato la struttura dopo circa un anno e mezzo di lavoro. “Questo know-how si è rivelato una palestra perfetta per studiare la proteina E di Sars-Cov-2 – ha aggiunto Hong – . Ci ha insegnato come clonare, esprimere e purificare da zero una proteina della membrana virale e quali strategie adottare per caratterizzare la sua struttura”.
La scoperta della struttura della proteina E di Sars-Cov-2 è arrivata grazie all’utilizzo della spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (NMR) che ha permesso di ottenere informazioni dettagliate circa la molecola, osservando il comportamento dei nuclei atomici a diversi campi magnetici. Le misurazioni, portate avanti per circa due mesi, hanno permesso di scoprire che la parte della proteina E che si trova immersa nella membrana virale, si assembla in un fascio a cinque eliche che formano un canale ionico molto più stretto da quello formato dalla proteina M2 del virus dell’influenza. “È interessante notare – spiegano i ricercatori in una nota – che la proteina E di Sars-Cov-2 non assomiglia affatto alle proteine del canale ionico dell’influenza e del virus HIV-1. Nei virus influenzali, la proteina M2 è molto più mobile, mentre nell’HIV-1, la proteina Vpu equivalente ha un’elica transmembrana molto più corta e un poro più ampio”.
Gli studiosi hanno inoltre identificato come alcuni amminoacidi presenti all’estremità del canale riescano ad attrarre ioni caricati positivamente, come gli ioni calcio, ritenendo che quanto osservato nel loro studio sia lo stato “chiuso” del canale. Motivo per cui ora punteranno a determinare la struttura dello stato “aperto”, un’ulteriore scoperta che dovrebbe fare luce sul suo funzionamento della proteina E.