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Scoperta la possibile causa della morte degli elefanti in Botswana

Il decesso di centinaia di pachidermi nel delta dell’Okavango sarebbe dovuto a una tossina presente in natura. Esclusi antrace e bracconaggio.
A cura di Valeria Aiello
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Le carcasse degli elefanti morti in Bostwana / National Park Rescue
Le carcasse degli elefanti morti in Bostwana / National Park Rescue

Una tossina presente in natura potrebbe essere la causa della morte degli elefanti in Botswana, lo stato dell’Africa meridionale dove vive la più grande popolazione di elefanti del mondo, stimata in circa 130mila esemplari. In centinaia erano stati trovati senza vita nel delta dell’Okavango, una palude del deserto del Kalahari, sollevando la preoccupazione di ambientalisti e autorità. Il Governo aveva escluso fin da subito l’ipotesi del bracconaggio, poiché le zanne erano state ritrovate intatte, così come quella dell’antrace. Anche la possibilità che si trattasse di un nuovo virus non ha trovato riscontro.

Le indagini disposte per determinare la causa dei decessi sono ancora in corso ma, da quanto emerso, a provocare le misteriose morti sarebbe stata una tossina naturale, una sostanza prodotta da alcuni microrganismi e risultata fatale per i pachidermi. Ad anticipare l’esito della ricerche è stato Cyril Taolo, direttore del Dipartimento della fauna selvatica e dei parchi nazionali del Botswana. “I test preliminari condotti in vari Paesi non sono stati del tutto conclusivi e altri sono in corso di realizzazione – ha premesso all’agenzia di stampa francese AFP – , ma sulla base dei risultati preliminari che abbiamo ricevuto, stiamo esaminando le tossine presenti in natura come la potenziale causa”.

Anche se le indagini non sono ancora arrivate alla fase conclusiva, i ricercatori ritengono che alcuni batteri possano aver rilasciato la tossina nell’ambiente, in particolare nelle acque stagnanti. Il nome della sostanza non è però stato specificato. “Ad oggi – ha aggiunto Taolo  – non siamo arrivati alla conclusione su quale sia la causa della mortalità”.

I numeri ufficiali diffusi dal governo del Botswana parlano di 281 esemplari morti ma secondo gli ambientalisti sarebbero più di 350. A segnalare per prima il disastro era stata la Elephants Without Borders (EWB), un’organizzazione senza scopo di lucro per la conservazione della fauna selvatica e delle risorse naturali del Paese. In un rapporto diffuso ai media agli inizi dello scorso luglio, l’ente ha riportato di 356 elefanti deceduti. “Diversi elefanti apparivano deboli, letargici e ridotti in pelle ed ossa, con alcuni che mostravano segni di disorientamento, difficoltà a camminare o zoppicare”.

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