video suggerito
video suggerito

Riduce del 40% il rischio di morte: cos’è la molecola nemica del cancro ai polmoni

I ricercatori hanno scoperto che il pembrolizumab può essere utilizzato per contrastare il cancro ai polmoni in stadio avanzato. Ancora una volta l’immunoterapia si dimostra un valido aiuto nella lotta contro i tumori. Ecco come funziona.
A cura di Zeina Ayache
4.870 CONDIVISIONI
Immagine

Si chiama pembrolizumab l'anticorpo umanizzato utilizzato in immunoterapia che, secondo gli ultimi studi, è in grado di ridurre del 40% il rischio di morte nei pazienti malati di cancro ai polmoni. I vantaggi di questa molecola sono stati presentati in occasione del Congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) e pubblicati all'interno dello studio intitolato “Pembrolizumab versus Chemotherapy for PD-L1–Positive Non–Small-Cell Lung Cancer” e pubblicato su The New England Journal of Medicine. E non solo. Il pembrolizumab è risultato efficace anche secondo un altro studio, intitolato “Carboplatin and pemetrexed with or without pembrolizumab for advanced, non-squamous non-small-cell lung cancer: a randomised, phase 2 cohort of the open-label KEYNOTE-021 study” e pubblicato su The Lancet Oncology.

Cos'è il pembrolizumab?

Il pembrolizumab, conosciuto come farmaco come Keytruda, è un anticorpo umanizzato che viene impiegato nell'immunoterapia che consiste nell'utilizzare anticorpi che stimolano il sistema immunitario a contrastare il cancro. Il suo consumo è stato approvato dalla Commissione Europea per il trattamento del melanoma avanzato e grazie ai recenti studi è risultato efficace anche contro il cancro ai polmoni in stadio avanzato.

Come si comporta il pembrolizumab?

Il pembrolizumab appartiene a quel gruppo di farmaci che individuano il meccanismo che il tumore utilizza per inibire la risposta del sistema immunitario. In pratica il pembrolizumab permette ai linfociti T di riattivarsi in modo da poter svolgere il loro compito: individuare le cellule compromesse (come quelle tumorali) ed ucciderle. Questo permette al paziente di ridurre il rischio di morte a causa del cancro ai polmoni in stadio avanzato, nello specifico, la riduzione constatata è del 40%.

Ma non è tutto. Gli studi effettuati hanno dimostrato che il pembrolizumab potrebbe un giorno sostituirsi alla chemioterapia “tradizionale” evitando gli effetti indesiderati di quest'ultima e risultando più tollerabile per i pazienti.

[Foto copertina di skeeze]

4.870 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views