Ragni come navi, superano l’acqua servendosi delle zampe come fossero delle vele
Usano le zampe come fossero delle vele e la ragnatela al posto di un’ancora. E’ così che i ragni raggiungono e colonizzano i nuovi territori isolati dall’acqua. Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista BMC Evolutionary Biology, evidenzia un comportamento ingegnoso e mai notato prima. Gli artropodi terrestri, a detta degli esperti, pur di conquistare nuovi territori di caccia sono disposti ad affrontare anche lunghi e rischiosi viaggi. La tecnica da loro usata si chiama “ballooning” e permette a questi predatori di spostarsi, in condizioni favorevoli, anche di 30 chilometri al giorno.
Ragni persino meglio di una nave. "Abbiamo scoperto che i ragni – ha spiegato Morito Hayashi, primo autore della scoperta ed esperto del Natural History Museum di Londra – adattano la propria postura così da sfruttare al meglio il vento, e poter sfrecciare sugli specchi d’acqua”. I ricercatori, per giungere a tali conclusioni, hanno analizzato il comportamento di 325 ragni adulti appartenenti a 21 diverse specie comuni, tutte presenti nelle piccole isole delle riserve naturali del Nottinghamshire.
In caso di mare mosso gettano l'ancora. Molti esemplari, quando costretti, adattavano la propria postura così da sfruttare al meglio le correnti e surfare sull’acqua. In condizioni di “mare mosso”, invece, lanciavano la propria tela e se ne servivano come le navi si servono delle ancore: per rallentare o arrestare il movimento. Questa capacità, unita al fatto che i ragni si fanno spesso trasportare anche dai venti, rende queste piccole creature in grado di spostarsi ovunque.
Solo alcune specie conoscono la tecnica del “ballooning”. "Questa caratteristica – ha concluso Sara Goodacre, co-autrice dello studio – rende i ragni ancor più straordinari. Possono passare da una terra all’altra, attraversando grandi distese d’acqua. Tra i tanti esemplati analizzati alcuni catturavano il vento sfruttando l’addome”. La loro capacità marinara potrebbe non esser tuttavia sufficiente a proteggerli da tutte le “calamità”. Possono sopravvivere a piogge e inondazioni, è vero, ma non ad un getto d’acqua proveniente da una pompa. I ricercatori sostengono che soltanto alcune delle specie conoscono la tecnica del “ballooning”.