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Covid 19

Questo sintomo colpisce gli occhi e può rivelare se hai la Long Covid

Lo suggerisce un nuovo studio che ha identificato anomalie oculari nei pazienti che hanno riportato sintomi neurologici dopo il recupero dall’infezione: “Possono essere dovute al modo in cui la malattia si presenta nei pazienti”.
A cura di Valeria Aiello
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Qualcosa negli occhi potrebbe rivelare se hai la Long Covid. Lo suggerisce una nuova ricerca che indica come la sindrome post infezione possa effettivamente essere rilevata negli occhi dei pazienti Covid, sotto forma di danni ai nervi della cornea. Questi possono essere identificati con una tecnica laser non invasiva chiamata microscopia confocale corneale (CCM) già utilizzata per individuare anomalie corneali legate a una serie di malattie, come danni ai nervi da diabete, sclerosi multipla e fibromialgia.

Gli studiosi ritengono che la CCM possa essere impiegata per evidenziare i problemi corneali correlati all’infezione da coronavirus, avendo osservato un maggiore danno d’organo e più alti livelli di cellule dendritiche (DC, un tipo di cellula del sistema immunitario) nei pazienti che mostrano sintomi neurologici dopo il recupero dalla malattia. “Nei pazienti con Long Covid –spiegano – abbiamo identificato la perdita di piccole fibre nervose corneali e l’aumento delle DC, in particolare nei pazienti con sintomi neurologici persistenti”.

Nell’analisi, pubblicata nel dettaglio sul BMJ Ophthalmology dal team guidato dalla prima autrice, Gulfidan Bitirgen, dell’Università Necmettin Erbakan di Meram, in Turchia, i ricercatori hanno confrontato i danni alla cornea e la densità delle DC di 40 guariti dall’infezione con quelli di altre 30 persone sane e che non hanno mai avuto la malattia.

Secondo i risultati, i pazienti guariti da casi più gravi di Covid-19 tendevano ad avere un maggior danno corneale, per cui è possibile che le anomalie oculari osservate derivino tutte dal modo in cui la malattia si presenta nei pazienti. “I dati indicano un processo immunitario e infiammatorio innato caratterizzato dalla migrazione e dall’accumulo di DC nella cornea centrale in una serie di condizioni infiammatorie e immunomediate – precisa il team – . Ulteriori studi sul cambiamento relativo ai livelli di DC e dei nervi corneali nei pazienti con Covid-19 potranno fornire approfondimenti sul contributo delle vie immunitarie e infiammatorie alla degenerazione nervosa”.

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