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Questi ratti hanno imparato guidare e si divertono: ecco perché si rilassano nelle loro miniauto

Diciassette ratti hanno imparato a guidare delle miniauto costruite per loro e, grazie a questa attività, adesso sono più felici. Gli scienziati ci spiegano perché hanno insegnato ai ratti a pilotare un mezzo e come questo compito ha permesso agli animali di essere meno stressati: ecco cosa c’è da sapere.
A cura di Zeina Ayache
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Diciassette ratti hanno imparato a guidare una miniauto costruita dagli scienziati e, a quanto pare, questa attività è molto rilassante per loro. Ma com’è possibile? E come hanno fatto ad imparare a pilotare un mezzo? E quali sono i vantaggi di questa attività? Scopriamo insieme cosa c’è da sapere sui ratti che hanno imparato a guidare.

Gli scienziati si sono chiesti quali fossero le differenze tra ratti che si annoiano in laboratorio e ratti che hanno ‘qualcosa da fare’ oltre a restare chiusi in gabbia. Per scoprirlo, hanno costruito un mini auto composta da un abitacolo in plastica, una piastra da alluminio, quattro ruote e alcuni fili di rame per ‘i finestrini’. Successivamente hanno insegnato a 17 ratti a spostare la ‘ratmobile’ in laboratorio: per riuscirci, ed ottenere la ricompensa in cibo, il ratto doveva sedersi sulla piastra di alluminio e toccare i fili di rame.

Una volta appreso il compito da svolgere, i ratti non solo hanno imparato ad azionare il movimento della ‘ratmobile’, ma anche a direzionarla (avanti, sinistra e destra).

Gli scienziati hanno poi analizzato i campioni di feci raccolti dai ratti durante l’esperimento e hanno valutato le quantità di ormone corticosterone e di ormone 5-deidroepiandrosterone, per valutare i livelli di stress. Dai dati raccolti è emerso che i ratti che avevano imparato a guidare avevano elevati livelli di 5-deidroepiandrosterone, erano dunque più rilassati. Ma perché?

Secondo gli esperti, imparare a svolgere una mansione o una nuova attività permette ai ratti di sentirsi più soddisfatti e quindi più sereni e felici.

Quanto scoperto è importante perché aiuta gli scienziati a comprendere meglio come le attività che svolgiamo possano influire sulla chimica del cervello e agevolare o limitare alcuni comportamenti.

Lo studio, intitolato “Enriched Environment Exposure Accelerates Rodent Driving Skills”, è stato pubblicato su Behavioural Brain Research.

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