34 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Questi antichissimi utensili in pietra appena scoperti riscrivono la storia dell’essere umano

Una squadra di paleoantropologi ha rinvenuto ossa intagliate e strumenti in pietra risalenti a 1,92-2,44 milioni di anni fa nel sito di scavo algerino di Ain Boucherit. Poiché sono stati trovati a grande distanza dalla cosiddetta “culla dell’umanità” in Africa Orientale, pongono nuovi interrogativi sulla nostra storia evolutiva.
A cura di Andrea Centini
34 CONDIVISIONI
Immagine

Da un sito di scavo in Algeria, in Nord Africa, sono emersi utensili in pietra e ossa intagliate con una datazione stimata compresa tra 1,92 e 2,44 milioni di anni fa, un dettaglio che riscrive la storia evolutiva dell'essere umano. Com'è noto la culla dell'umanità è considerata l'Africa Orientale, dove circa 2,66 milioni di anni fa, nel Paleolitico inferiore, i nostri antenati iniziarono a utilizzare i primi strumenti in pietra. Il periodo di produzione di questi utensili viene definito dai paleoantropologi col nome di “Olduvaiano”, dalla Gola di Olduvai in Tanzania dove sono emersero i primi strumenti.

Credit: Shanouni et al., Science
Credit: Shanouni et al., Science

Sino ad oggi si credeva che i primi ominidi a costruire questi utensili, probabilmente gli australopitechi o gli Homo habilis, fossero inizialmente confinati nell'Africa Orientale, e solo in un secondo momento si sarebbero spostati in altre parti dell'Africa e del resto del mondo, tramandando la propria "arte". Del resto sono noti siti olduvaiani in Georgia e Pakistan (1,8 milioni di anni fa), in Cina (1,66 milioni di anni fa) e un altro in Algeria, risalente a 1,75 milioni di anni fa. In base a queste date e alle teorie correnti ci sarebbero voluti centinaia di milioni di anni prima di vedere utensili in pietra al di fuori dell'Africa Orientale. Ma averne trovati di nuovi risalenti a 2,44 milioni di anni fa e lontanissimi dalla “culla dell'umanità”, apre le porte a diversi scenari inediti: l'abilità di produrre strumenti, ad esempio, potrebbe essersi sviluppata prima di 2,66 milioni di anni fa, e dunque 2,44 milioni di anni fa avrebbe potuto essere già diffusa in tutta l'Africa. Oppure potrebbe essere sorta spontaneamente in diverse popolazioni di ominidi, e non trasferita da un unico abile gruppo inventore. Gli scienziati purtroppo non hanno una risposta a questi enigmi, e in questo intricato processo evolutivo potrebbero essere coinvolte anche specie di ominidi non ancora conosciute.

Credit: Shanouni et al., Science
Credit: Shanouni et al., Science

I nuovi reperti, molto probabilmente utilizzati per andare a caccia e lavorare pelle, midollo osseo e tessuto cerebrale delle prede uccise, sono stati individuati nel sito algerino di Ain Boucherit da un team di ricerca internazionale. A guidarlo il paleoantropologo Mohamed Sahnouni, ricercatore presso l'Università dell'Indiana (Stati Uniti). La datazione tra 1,92 e 2,44 milioni di anni fa è stata ottenuta con varie tecniche, tra le quali risonanza con spin elettronico, datazione paleomagnetica e tassi di sedimentazione. Poiché i test hanno fornito risultati differenti e una “forchetta” di 500 milioni di anni risulta piuttosto ampia, le date dovranno essere confermate con ulteriori indagini. I dettagli dell'affascinante ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Science.

34 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views