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Queste immagini mostrano cosa succede quando il vaccino Astrazeneca incontra le cellule

Ottenute al microscopio crioelettronico, forniscono un’istantanea di come funziona il vaccino: “Abbiamo visto una fitta serie di proteine Spike che sono state prodotte ed esposte sulla superficie cellulare”.
A cura di Valeria Aiello
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Come funziona il vaccino anti-Covid di Astrazeneca? E cosa accade nelle cellule dopo la vaccinazione? Uno sguardo più dettagliato su come agisce il siero dell’azienda farmaceutica anglo-svedese arriva dal gruppo di lavoro guidato dal professor Peijng Zhang dell’Università di Oxford e dell’Electronic Bio-Imaging Center (eBIC) presso il Diamond Light Source di Didcot, nel Regno Unito, che in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Southampton ha fornito le prime immagini di cellule in vitro dopo l’esposizione al vaccino.

Come funziona il vaccino nelle cellule

In ambiente di laboratorio, i ricercatori hanno esposto una serie di cellule al vaccino di Astrazeneca (ChAdOx1 nCov-19) e, mediante una tecnica di imaging chiamata microscopia crioelettronica (cryoEM), hanno acquisito migliaia di immagini che hanno poi elaborato per creare un’istantanea chiara delle proteine Spike che sporgono sulla superficie cellulare. Il vaccino, basato su un vettore di adenovirus di scimpanzé incapace di replicarsi, è progettato per veicolare all’interno delle cellule il materiale genetico che codifica per la proteina Spike del coronavirus Sars-Cov-2 in tutta la sua lunghezza. Una volta sintetizzata, questa proteina viene trasferita sulla superficie cellulare dove è riconosciuta come estranea dal sistema immunitario, inducendo la produzione di anticorpi neutralizzanti.

Cosa succede quando il vaccino di Astrazeneca ChAdOx1 nCov-19 incontra le cellule / ACS Cent Sci.
Cosa succede quando il vaccino di Astrazeneca ChAdOx1 nCov-19 incontra le cellule / ACS Cent Sci.

Le immagini mostrano un’alta somiglianza tra le proteine Spike prodotte dalle cellule e quelle che il virus utilizza per legare le cellule e penetrare al loro interno. Questi picchi sono rivestiti da alcuni zuccheri (glicani) che mascherano alcune parti della proteina virale al sistema immunitario, una caratteristica essenziale affinché le proteine Spike prodotte dalle cellule possano simulare al meglio quelle del coronavirus, fornendo dunque anche quelle informazioni conformazionali necessarie allo sviluppo di una risposta immunitaria tale da proteggere in maniera efficace da Covid-19. “La CryoEM – ha affermato Zhang – è una tecnica immensamente potente che ci ha permesso di visualizzare la fitta serie di Spike che sono state prodotte ed esposte sulla superficie delle cellule”.

Le proteine Spike sulla superficie delle cellule esposte al vaccino / ACS Cent Sci.
Le proteine Spike sulla superficie delle cellule esposte al vaccino / ACS Cent Sci.

Ulteriori analisi chimiche, pubblicate nel dettaglio in uno studio su ACS Central Science, hanno confermato l’alta analogia tra gli zuccheri che rivestono le Spike prodotte dalle cellule e quelli che si trovano sulla superficie della Spike del coronavirus Sars-Cov-2. “Ci eravamo proposti di verificare quanto queste proteine indotte dalla vaccinazione somigliassero a quelle del virus e siamo entusiasti di aver osservato una così grande quantità di Spike di tipo nativo – ha aggiunto il professor professor Max Crispin ha guidato il lavoro a Southampton – . Speriamo che questo studio fornisca ulteriori informazioni, aiutando le persone a vedere come funziona il vaccino di Oxford-Astrazeneca. In molti potrebbero non rendersi conto di come le loro cellule diventano piccole fabbriche che producono proteine virali che poi innescano la risposta immunitaria necessaria per combattere la malattia. Questo può anche rassicurare sul fatto che il vaccino sta facendo il suo lavoro, generando il materiale che dobbiamo mostrare al nostro sistema immunitario”.

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