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Queste immagini drammatiche mostrano che le mascherine disperse nell’ambiente uccidono gli animali

I dispositivi di protezione individuale (DPI) abbandonati nell’ambiente sono una trappola mortale per gli animali, sia per quelli selvatici che per i domestici. Due scienziati dei Paesi Bassi hanno raccolto immagini da tutto il mondo e hanno pubblicato un articolo per sensibilizzare le persone sul corretto smaltimento di guanti e mascherine. Creata anche una piattaforma online per inviare le segnalazioni.
A cura di Andrea Centini
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Un gabbiano con una mascherina chirurgica attorcigliata attorno alle zampe. Credit: RSPCA
Un gabbiano con una mascherina chirurgica attorcigliata attorno alle zampe. Credit: RSPCA
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Mascherine e altri dispositivi di protezione individuale (DPI) sono fondamentali per proteggere gli altri e noi stessi dal contagio del coronavirus SARS-CoV-2, come ampiamente dimostrato da molteplici studi, tuttavia questi oggetti possono rappresentare una grave minaccia per la fauna selvatica e anche per gli animali domestici. Ne vengono infatti prodotti, utilizzati e gettati enormi quantitativi ogni giorno, e purtroppo, a causa dell'inciviltà di molti, spesso non vengono correttamente smaltiti e finiscono nell'ambiente, dove causano danni ingenti.

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Dopo la segnalazione di diversi casi di animali morti, feriti e rimasti intrappolati in mascherine e guanti in lattice, i due biologi dei Paesi Bassi Auke-Florian Hiemstra e Liselotte Rambonnet, rispettivamente del Naturalis Biodiversity Center e dell'Università di Leida, hanno deciso non solo di indagare a fondo sul problema, pubblicando un articolo ad hoc, ma anche di creare una piattaforma online – chiamata covidlitter.com – dove chiunque può segnalare casi di animali in difficoltà o deceduti a causa dei DPI. L'evento che ha spinto i due scienziati ad avviare questo progetto è stata la scoperta di un piccolo pesce morto all'interno di un guanto di lattice. Lo sfortunato pesciolino, ritrovato durante alcuni lavori in un canale olandese, si era infilato nel “pollice” del guanto e non è più riuscito a liberarsi, morendo così soffocato. Qui di seguito potete osservare la drammatica immagine.

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Ad oggi i due ricercatori hanno raccolto 36 segnalazioni da tutto il mondo. La prima vittima animale (nota) dei DPI durante la pandemia di COVID-19 è stato un pettirosso americano (Turdus migratorius), trovato ad aprile dello scorso anno intrappolato in una mascherina da Sandra Denisuk a Chilliwack, in Canada. Tra i casi più emblematici vi sono quelli di un pinguino morto in Brasile con una mascherina nello stomaco; una volpe impigliata in una mascherina nel Regno Unito; un gatto morto negli Stati Uniti dopo aver mangiato un guanto; di un polpo imprigionato in una mascherina in Francia e molti altri, soprattutto uccelli ma anche cani che hanno divorato i DPI. Nel proprio articolo i due scienziati dei Paesi Bassi hanno anche mostrato il nido di una folaga (Fulica atra) “addobbato” con guanti e mascherine. Sono infatti molti gli uccelli acquatici che stanno sfruttando questi nuovi rifiuti per costruire i propri nidi. Nell'elenco di covidlitter figurano anche due segnalazioni dall'Italia: un cigno reale (Cygnus olor) avvistato da Paolo Nicolai nel settembre 2020 mentre “giocava” con una mascherina, e una femmina di germano reale (Anas platyrhynchos) rimasta impigliata in una mascherina, avvistata sempre a settembre dello scorso anno da Jacopo Casali.

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“La pandemia non è ancora finita e la quantità di DPI utilizzati aumenterà e continuerà a minacciare la fauna selvatica ben oltre il periodo di tempo in cui sarà disponibile l'accesso ai vaccini”, hanno affermato i due ricercatori nel proprio articolo. “Oltre a ciò, gli elementi dispersi si degraderanno in micro e nanoplastiche e rimarranno nell'ambiente per centinaia di anni. Quindi, per comprendere meglio la portata dell'impatto di mascherine e guanti, è anche importante monitorare i rifiuti che ne derivano”, hanno aggiunto gli esperti.

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Per ridurre i rischi per gli animali i due scienziati chiedono a tutti di utilizzare mascherine lavabili e riutilizzabili, inoltre raccomandano di tagliare i guanti usa e getta e gli elastici/legacci delle mascherine prima di gettarle via, proprio per evitare che gli animali rimangano intrappolati. Rambonnet e Hiemstra si augurano che il proprio studio e la piattaforma covidlitter.com aumentino la consapevolezza delle persone sui pericoli per l'ambiente rappresentati dai dispositivi di protezione individuale, e che si faccia tutto il possibile per ridurre i rischi per gli animali. I dettagli della ricerca “The effects of COVID-19 litter on animal life” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Animal Biology.

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