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Covid 19

Questa strategia è la chiave per fermare la pandemia di Covid

Il reale impatto delle diverse misure di contrasto è stato valutato da un team di ricerca statunitense che ha evidenziato come l’approccio più efficace risieda in un solido tracciamento dei contatti: “Una lenta identificazione e l’isolamento ritardato possono facilmente aumentare di dieci volte il numero dei contagi”.
A cura di Valeria Aiello
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I vaccini, da soli, non bastano a fermare la pandemia. Fino a quando continuerà ad esserci esitazione nei loro confronti e le dosi non saranno ampiamente disponibili a livello globale, ci sarà ancora molto spazio d’azione per il virus e per l’emergere di nuove varianti virali. Una situazione che sta inducendo le autorità sanitarie di diversi Paesi a rivedere la necessità di interventi non farmaceutici, come le misure di distanziamento sociale, l’uso delle mascherine, l’isolamento dei positivi e il tracciamento dei contatti, con l’intenzione di evitare nuovi blocchi e lockdown più severi. Ma qual è la strategia che, più di altre, consente di evitare ulteriori chiusure generalizzate? Un chiara indicazione arriva da un nuovo studio condotto da un team di ricerca dell’Università della Georgia, negli Stati Uniti, che suggerisce come la chiave per fermare la pandemia risieda in un efficiente tracciamento dei contatti.

Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno valutato l’impatto di tre diversi interventi non farmaceutici – distanziamento sociale, tracciamento dei contatti e isolamento dei positivi – sull’andamento dei contagi, utilizzando parametri reali e simulazioni al computer. L’indagine, La ricerca, pubblicata nel dettaglio sulla rivista Epidemics, ha infatti incluso le informazioni di oltre 1.200 casi sintomatici di Covid-19 registrati tra il 7 gennaio e il 22 febbraio 2020 nella provincia cinese di Zhejiang, i cui dati sono stati impiegati per compilare un modello matematico che rappresentasse le attività quotidiane prima, durante e dopo l’ondata epidemica.

Di conseguenza, i ricercatori sono stati in grado di valutare il contributo di ciascun intervento piuttosto che il solo effetto combinato di tutte e tre le strategie. “Abbiamo ipotizzato che le attività di contatto sociale sarebbero gradualmente tornate ai livelli pre-epidemia dopo le riaperture – spiegano gli autori dello studio – . Pertanto, abbiamo esplorato le potenziali conseguenze man mano che gli effetti del distanziamento sociale svaniscono, condizionando le diverse strategie di intervento”.

I ricercatori hanno osservato che l’ondata nello Zhejiang è stata soppressa isolando i casi entro 5 giorni, con il 36,5% dei contatti posti in quarantena. Questo scenario è stato raggiunto solo quando era in atto un solido tracciamento dei contatti. “Il distanziamento sociale, l’isolamento dei casi e la ricerca dei contatti sono tutti fondamentali per fermare la pandemia e interagiscono tra loro nel senso che se si fallisce in un’area, gli altri sforzi devono essere rafforzati – ha affermato il coautore principale Ye Shen, professore associato di epidemiologia e biostatistica presso l’Università della Georgia – . In particolare, abbiamo notato che il tracciamento dei contatti è molto importante nonostante non sempre faccia parte delle principali strategie di contrasto della pandemia”.

Oltre a testare l’impatto di ciascun intervento, i ricercatori hanno anche modellato gli scenari in cui alcune strategie erano più deboli di altre, come ad esempio il tempo realmente impiegato per identificare un contatto positivo. “Abbiamo scoperto che anche con un basso livello di prevalenza dell’infezione nella popolazione, una riapertura graduale delle attività risulta impegnativa senza rafforzare ulteriormente le misure di intervento – ha aggiunto Shen – . In questa situazione, la curva dei contagi è più ripida con un tracciamento meno efficiente”.

Questi risultati, osservano gli studiosi, assumono un nuovo significato in quei Paesi, compresi gli Stati Uniti, dove si sta assistendo a un importante aumento del numero di positivi, mentre molte altre nazioni a basso reddito stanno ancora aspettando l’arrivo dei vaccini, continuando a fare affidamento solo sulle misure di contrasto della pandemia. “La lenta identificazione dei positivi e l’isolamento ritardato dei contatti possono facilmente aumentare le dimensioni dell’epidemia di decine di volte – ha precisato Shen – . Dovremmo stanziare risorse sufficienti per sostenere tali sforzi, ad esempio, finanziando il tracciamento dei contatti, supportando il lavoro o lo studio da casa per le persone esposte a casi di Covid-19 e, come minimo, incoraggiando tutti a indossare le mascherine nei luoghi pubblici al chiuso”.

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