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Quasi tutta la vita sulla Terra (uomo compreso) sparirà in un miliardo di anni, secondo uno studio

Grazie a un sofisticato modello matematico basato su dati climatici e biogeochimici, due scienziati hanno determinato che entro un miliardo di anni l’ossigeno presente nell’atmosfera terrestre crollerà drasticamente e repentinamente, raggiungendo una concentrazione pari a un milionesimo di quella attuale. Ciò porterà alla scomparsa di tutte le forme di vita complesse, essere umano compreso.
A cura di Andrea Centini
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La vita sulla Terra, perlomeno quella degli organismi complessi come l'essere umano, potrebbe sparire entro un miliardo di anni, a causa di un repentino e drastico crollo dell'ossigeno atmosferico. Il nostro pianeta, per allora, regredirà a uno stato arcaico, paragonabile a quello antecedente al cosiddetto "Grande Evento Ossidativo (GOE)" o "Grande Ossidazione", verificatosi 2,5 miliardi di anni fa (nel Sideriano). Fu proprio questo processo a trasformare la Terra in un paradiso della biodiversità, basata sulla respirazione dell'ossigeno. Quando si verificherà il crollo del prezioso elemento, gli esseri umani e le altre forme di vita complesse si estingueranno – a meno che non troveremo un modo per trasferirci altrove o produrre ossigeno per sopravvivere –, mentre i microorganismi anaerobi continueranno a sopravvivere a lungo, fino a quando le condizioni del pianeta lo permetteranno.

A tratteggiare questo drammatico scenario sono stati i due scienziati Kazumi Ozaki e Christopher T. Reinhard, rispettivamente del Dipartimento di Scienze Ambientali presso l'Università di Toho (Giappone) e della Scuola di Scienze della Terra e dell'Atmosfera del Georgia Institute of Technology di Atlanta (Stati Uniti). Entrambi sono membri del NASA Nexus for Exoplanet System Science (NexSS), un progetto dell'agenzia aerospaziale americana volto a ricercare la vita sugli esopianeti. Lo studio di Ozaki e Reinhard, del resto, non riguarda il solo futuro della vita sulla Terra, ma suggerisce anche che la permanenza dello strato di ossigeno atmosferico di un pianeta ha vita relativamente breve; ciò riduce le probabilità di trovare forme di vita nello spazio, perlomeno quelle basate sulla fisiologia che conosciamo noi. Ma come hanno fatto a determinare che l'ossigeno calerà drasticamente nel giro di un miliardo di anni?

Gli scienziati hanno messo a punto un sofisticato modello matematico alimentandolo con dati su cambiamenti del clima, modifiche nella luminosità del Sole, variazioni della concentrazione dell'anidride carbonica (CO2) in atmosfera e altri processi climatici e biogeochimici. Con l'aumento significativo delle temperature atteso in futuro, l'anidride carbonica tenderà a scomporsi, e un crollo della CO2 porterà a sua volta a una netta riduzione degli organismi responsabili della fotosintesi, come le piante e le alghe unicellulari che vivono negli oceani. Ciò si rifletterà sulla concentrazione dell'ossigeno, che arriverà ai livelli antecedenti al GOE in un lasso di tempo di 1,08 ± 0,14 miliardi di anni. L'ossigeno che resterà nell'atmosfera sarà circa un milione di volte in meno rispetto a quello attuale, sterminando la vita complessa. “Troviamo che la futura deossigenazione sarà una conseguenza inevitabile dell'aumento dei flussi solari, mentre la sua precisa tempistica è modulata dal flusso di scambio di potenza riducente tra il mantello e il sistema oceano-atmosfera-crosta”, si legge nell'abstract dello studio. Per ottenere questi risultati gli scienziati hanno eseguito 400mila simulazioni differenti attraverso il modello matematico.

“Oggi l'ossigeno costituisce circa il 21 per cento dell'atmosfera ed è un gas fondamentale per gli organismi aerobici grandi e complessi, come gli esseri umani. All'inizio della storia del nostro pianeta, prima del Grande Evento di Ossidazione, avvenuto circa 2,4 miliardi di anni fa, tuttavia, i livelli di ossigeno erano molto bassi, e in un futuro remoto queste condizioni potrebbero verificarsi nuovamente”, ha dichiarato il professor Ozaki. In base al modello matematico è stato determinato che l'atmosfera dopo la “grande deossigenazione” sarà caratterizzata “da metano elevato, bassi livelli di CO2 e nessuno strato di ozono”. “Il sistema Terra sarà probabilmente un mondo di forme di vita anaerobiche”, ha aggiunto lo scienziato giapponese in un comunicato stampa. Secondo gli studiosi, l'evento di deossigenazione si verificherà prima della totale evaporazione delle acque superficiali terrestri (oceani, mari, laghi etc etc), che secondo le stime avverrà tra 2 miliardi di anni. Ozaki e Reinhard ritengono che un'atmosfera ricca di ossigeno possa permanere su un pianeta per il 20-30 percento della sua “vita” complessiva, e ciò, come indicato, può riflettersi sulle nostre probabilità di trovare vita altrove. I dettagli della ricerca “The future lifespan of Earth’s oxygenated atmosphere” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature GeoScience.

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