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Quanto tempo serve per la vaccinazione Covid di tutti gli italiani

Dopo il Vaccine-Day del 27 dicembre, in Italia si parte a gennaio con la somministrazione delle prime dosi alle categorie più rischio. Toccherà poi a tutte le altre, sulla base del calendario vaccinazioni reso noto dal Ministero della Salute.
A cura di Valeria Aiello
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Con il via libera dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e l’annuncio dell’autorizzazione della Commissione europea al vaccino Covid di Pfizer, in Italia e in tutti i Paesi dell’Unione si parte con la somministrazione delle prime dosi alle categorie più a rischio. Il 27 dicembre è la data concordata per il Vaccine-Day, poi da gennaio si partirà con la vaccinazione delle categorie più a rischio (operatori sanitari, residenti e personale delle RSA e gli anziani) e quindi le altre categorie di popolazioni, come indicato dal calendario vaccinazioni anti- Covid reso noto dal Ministero della Sanità.

La percentuale di copertura della popolazione dipenderà dalle dosi disponibili (tabella 1), con l’arrivo previsto in Italia di almeno 8 milioni di dosi nel primo trimestre del 2021, prendendo in considerazione il solo vaccino di Pfizer. A queste andranno a sommarsi le dosi degli altri vaccini in arrivo, in funzione dei processi di autorizzazione e assegnazione delle dosi stesse. L’EMA ha in programma di dare il suo parere sul vaccino Covid di Moderna il 6 gennaio e su quello di AstraZeneca il 12 dello stesso mese: l’auspicata approvazione porterà rispettivamente alla disponibilità di ulteriori 1,3 milioni di dosi per quanto riguarda il prodotto di Moderna e 16 milioni di dosi del vaccino di Astrazeneca nel primo trimestre 2021.

Complessivamente, se questi altri due processi di approvazione andranno a buon fine, l’Italia potrà dunque contare su circa di 26 milioni di dosi nel primo trimestre del 2021, sufficienti a vaccinare circa 13 milioni di italiani. In altre parole, entro marzo 2021 saranno completamente coperte le categorie prioritarie (circa 6,4 milioni di persone tra operatori sanitari, personale e ospiti delle Rsa e anziani over 80) e una prima parte della popolazione appartenente alle altre categorie, quali innanzitutto gli over 60 e le persone con comorbidità.

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Nel complesso, il calendario (tabella 1) stilato dal Ministero della Sanità prevede la stima delle dosi che saranno disponibili sulla base degli accordi raggiunti con sei aziende (Pfizer, AstraZeneca, Moderna, Sanofi, Johnon & Johnson e Curevac) per un totale potenziale di 202,573 milioni di dosi. “Se le dosi di vaccino ci arriveranno, come auspichiamo, nei tempi e con gli intervalli che conosciamo – ha indicato il commissario straordinario Domenico Arcuri – prevediamo di riuscire a vaccinare tutti gli italiani che lo vorranno entro settembre”.

Secondo la timeline vaccinale del Ministero, il terzo e ultimo trimestre del 2021, sarà infatti destinato alla vaccinazione della popolazione che nei mesi precedenti non ha avuto ancora accesso al vaccino, indicando dunque il completamento della vaccinazione di massa tra l’autunno e l’inverno 2021/2022 in considerazione anche del ritardo comunicato da Sanofi-GSK nei tempi di consegna conseguente allo sviluppo e produzione del vaccino.

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