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Covid 19

Quanti vaccini abbiamo scoperto nell’ultimo anno

Oltre ai più famosi sieri anti-Covid, la ricerca scientifica ha fatto significativi passi in avanti nello sviluppo di formulazioni contro altri virus che, anche grazie all’affermarsi di nuove tecnologie come quella dell’mRna, in molti casi hanno trovato una risposta che i metodi convenzionali non erano riusciti a dare.
A cura di Valeria Aiello
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Quello contro il coronavirus non è il solo vaccino scoperto nell’ultimo anno. La ricerca di formulazioni sicure ed efficaci ha fatto significativi passi in avanti anche contro tanti altri virus che, grazie all’affermarsi di nuove tecnologie come quella dell’Rna messaggero, hanno trovato una risposta che i metodi convenzionali non erano riusciti a dare. È questo il caso di patogeni che rappresentano un rischio per la salute pubblica per il loro potenziale epidemico, come Ebola, Nipah e Zika, oppure per l’insufficienza o la mancanza di contromisure efficaci, come nel caso virus dell’immunodeficenza umana (HIV), il virus respiratorio sinciziale (RSV) e il virus Epstein-Barr (EBV).

Contro queste e altre minacce virali, l’ultimo anno è stato ricco di scoperte sostanziali. Ultimo, in ordine di tempo, è il promettente sviluppo del vaccino contro l’HIV messo a punto dalla statunitense Moderna che, nell’ambito dell’ambizioso programma di sperimentazione avviato nel 2021, testerà per la prima volta due diverse versioni del nuovo siero a mRNA nell’uomo. Altre due trial clinici ai nastri di partenza riguarderanno altre due nuove formulazioni a base di mRNA, una contro il virus Nipah e una contro il virus dell’influenza stagionale, per il quale il vaccino deve continuamente essere adeguato.

Ma non è tutto. Sempre Moderna sta testando vaccini a mRNA contro il virus dell’influenza aviaria H7N9, contro il virus di Epstein-Barr (EBV), contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), contro Zika e contro il citomegalovirus (CMV), oltre a sostenere gli sforzi nello sviluppo e sperimentazione di vaccini contro malattie come i tumori. Da questo settore di ricerca, fanno ben sperare i risultati di fase I pubblicati su Nature da un team di ricerca del German Cancer Research Center (DKFZ) che ha testato un nuovo vaccino peptidico contro il glioma diffuso (una forma di tumore al cervello) dimostrando efficacia e sicurezza del siero.

Analogamente anche Pfizer che, in collaborazione con BioNTech, ha tagliato per prima il traguardo del vaccino anti-Covid, ha una pipeline ricca di nuove entità molecolari, compreso il vaccino a virus intero inattivato contro l’encefalite trasmessa dalle zecche (TBE), un’infezione virale del cervello e della colonna vertebrale che può essere trasmessa all’uomo attraverso il morso di un insetto infetto. Recentemente approvato dalle principali agenzie regolatorie, il nuovo siero si aggiunge all’antipneumococcico 20-valente, il primo ad essere autorizzato per la protezione da 20 diversi sierotipi responsabili della maggior parte delle malattie pneumococciche invasive e della polmonite. Guardando sempre a Pfizer, in fase avanzata di sperimentazione anche il vaccino contro l’infezione da Clostridium difficile e da virus respiratorio sinciziale (RSV).

Il 2021 ha portato sviluppi importanti anche nel miglioramento di candidati vaccini, come quello contro la malaria che, nella formulazione sviluppata dall’Università di Oxford, ha mostrato un’efficacia del 77%, diventando il primo siero ad aver superato l’obiettivo del 75% specificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un altro storico risultato è stato raggiunto dai ricercatori dello Scripps Research Institute di La Jolla, in California, che hanno progettato un vaccino contro l’ebola che, nei test preclinici, ha dimostrato di indurre una risposta anticorpale neutralizzante più potente rispetto a quella del siero attualmente somministrato. Da non dimenticare, la disponibilità anche in Italia del nuovo vaccino contro l’herpes zoster, che ha un’efficacia superiore al 90% e può essere somministrato anche ai soggetti immunocompromessi che non possono beneficiare del vaccino attuale.

Punti di arrivo e di partenza, come quello dei ricercatori della Scuola di Medicina della Duke University, già impegnati nello sviluppo di un candidato anti coronavirus universale, in grado di bloccare Sars-CoV-2 e le sue varianti, il Sars-CoV e altri betacoronavirus che circolano nei pipistrelli. La strada da percorrere è ancora lunga ma il siero ha il potenziale di scongiurare eventuali future pandemie. Il tutto scoperto sempre tra il 2020 e il 2021: un anno che, a guardare bene, non è solo fatto di Covid.

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