Prevedere l’impatto dei cambiamenti climatici osservando le piante

Le piante ‘barattano' l'acqua per il carbonio, ogni litro di acqua estratta dal suolo permette loro di guadagnare un paio di grammi di carbonio dall'atmosfera da utilizzare per la crescita. Uno studio, realizzato da un gruppo di ricercatori australiani e pubblicato su Nature Climate Change, mostra che le piante gestiscono in maniera differente l'assorbimento dell'acqua.
Piante, acqua e carbonio
Secondo quanto dichiarato dal dr. Yan-Shih Lin della Macquarie University, a capo dello studio, infatti, la proporzione tra la quantità di acqua necessaria ad una pianta per ottenere un grammo di carbonio sarebbe sempre la stessa per un singolo albero, ma varierebbe a seconda della specie e sarebbe influenzata dall'ambiente in cui questa vive.
Lo studio

I ricercatori hanno cercato di comprendere se effettivamente l'ambiente possa influire sull'uso che le piante fanno dell'acqua e, per farlo, hanno chiesto supporto ad altri ricercatori. “Non avremmo potuto viaggiare in tutto il mondo”, spiega la professoressa Belinda Medlyn, della University of Western Sydney, “quindi abbiamo contattato altri ricercatori e analizzato i dati raccolti da vari tipi di ecosistemi, dalla tundra artica alla foresta amazzonica, fino all'Australia”. Mettendoli a confronto, la previsione dei ricercatori australiani ha trovato riscontro.
Effetto sorpresa

Il comportamento degli alberi sempreverdi della savana ha però sorpreso gli scienziati: queste piante sarebbero infatti le più “spendaccione”, malgrado le alte temperature e l'ambiente arido nel quale vivono. Come loro anche le piante grasse e quelle che vivono in ambienti caldi o umidi. Le più ‘parsimoniose' sono invece quelle più legnose, come le conifere, e le piante che, in generale, crescono in contesti freddi e secchi.
Conclusioni
Lo studio, spiegano, è fondamentale per poter prevedere come i cambiamenti climatici, provocati dall'inquinamento, possano influire sul comportamento delle piante e, quindi, sui vari ecosistemi del nostro pianeta.