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Perché stanno morendo tonnellate di pesci in Cile?

In Cile si continuano a registrare migliaia di morti tra diverse specie animali dei mari. La causa più probabile sembrerebbero essere le maree rosse provocate dalla potenza di El Niño che quest’anno sta duramente colpendo il Paese.
A cura di Zeina Ayache
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Sono migliaia i pesci ritrovati morti in Cile. Pochi giorni fa l’ennesima moria, tonnellate di sardine sono state ritrovate lungo le coste del Paese, presso il Queule River. Le stime parlano di 8.000 tonnellate di corpi lungo 800 chilometri. Cosa ha ucciso questi animali? I ricercatori stanno cercando ancora una causa per assicurarsi che non ci siano pericoli per la popolazione, ma al momento non ci sono risposte ufficiali anche se esiste una teoria.

Qualche mese fa, lo scorso dicembre 2015, 337 balene appartenenti ad una specie a rischio estinzione sono state trovate senza vita. Lo spiaggiamento massivo anche in questo caso è risultato incomprensibile ai ricercatori che pensavano che la causa potessero essere le maree rosse (insolita crescita di microalghe fitoplanctoniche tossiche che uccidono gli animali dei mari che incontrano sul loro cammino), considerate plausibili responsabili delle 40.000 tonnellate di salmoni morti ritrovati nella Regione di Los Lagos (stiamo parlando del 12% di produzione annuale di salmone per il Cile) e di migliaia di vongole ritrovate invece sulle rive dell’isola di Chiloé dove, in questi giorni, sono stati ritrovati senza vita anche altri animali come uccelli, granchi e foche.

Le maree rosse sono un fenomeno naturale che ogni anno si presenta in Cile, la differenza è che quest’anno hanno raggiunto anche il nord. Secondo i ricercatori, il vero responsabile della situazione del mare cileno sarebbe El Niño che avrebbe riscaldato la superficie del mare più del solito provocando un incremento oltre misura delle microalghe fitoplanctoniche, che abbondano anche in corrispondenza dell’inquinamento.

Secondo i ricercatori, però, a rendere più complicata la vita di questi animali potrebbero essere anche altre cause come l’acquacoltura, gli ‘allevamenti’ acquatici per capirci, che porta ad una produzione di pesci, crostacei e molluschi.

Insomma, che sia El Niño o l’acquacoltura, le cause della morte degli abitanti dell’Oceano non sono chiare, o comunque univoche, resta evidente che siano necessari ulteriori studi per fornire le risposte di cui abbiamo bisogno per salvaguardare la vita di questi animali già messi a dura prova dal generale innalzamento delle temperature dell’acqua.

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