video suggerito
video suggerito
Covid 19

Perché l’impennata di casi di variante Delta in Inghilterra non sta facendo aumentare i ricoveri

Secondo l’ultimo report della Public Health England relativo alla settimana compresa tra il 21 giugno al 27 giugno, il tasso di ospedalizzazione è rimasto invariato rispetto alla settimana precedente. Gli alti tassi di vaccinazione nella popolazione over 60 e il numero di nuovi casi che riguarda principalmente giovani con minori probabilità di sviluppare forme gravi di Covid-19 possono spiegare perché la diffusione della variante Delta non sta determinando l’ondata di ricoveri.
A cura di Valeria Aiello
38 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

L’impennata di casi di variante Delta, che in Inghilterra è responsabile della maggior parte dei contagi, non sta facendo aumentare i ricoveri per Covid-19. Lo indicano i dati dell’ultimo report della Public Health England (PHE), secondo cui il tasso di ospedalizzazione nella settimana compresa tra il 21 e 27 giugno è stato di 1,9 ogni 100mila persone, rimanendo stabile rispetto alla settimana precedente. Registrato però un lieve aumento rispetto a 1,1 ricoveri ogni 100mila persone riportato all’inizio di giugno, sebbene le ospedalizzazioni rimangano sostanzialmente inferiori nel confronto con l’ondata dello scorso inverno, quando si era raggiunto il picco di oltre 35 ricoveri ogni 100mila persone.

Dati che nel complesso suggeriscono come nei Paesi con alti tassi di vaccinazione è improbabile che la diffusione della variante Delta determini un importante aumento delle ospedalizzazioni. Quasi il 60% degli inglesi, compreso il 90% degli over 60 e oltre l’80% degli over 45, ha ricevuto almeno una dose. E più del 44% della popolazione vaccinabile è stata completamente immunizzata. “L’impatto del programma di vaccinazione – si legge nel report della PHE – è particolarmente evidente nei dati di sieroprevalenza che indicano che circa l’84% dei donatori di sangue di età pari o superiore ai 17 anni ha anticorpi contro Sars-Cov-2 dovuto a una precedente infezione o vaccinazione, rispetto al 14,9% da sola infezione”.

I nuovi casi di Covid-19, secondo quanto riportato dalla PHE, si stanno verificando principalmente nei giovani adulti, che hanno meno probabilità di essere stati vaccinati (sotto i 40 anni, solo il 34% ha ricevuto almeno una dose). D’altra parte, i giovani hanno meno probabilità di sviluppare forme gravi di Covid-19, il che potrebbe spiegare perché la diffusione della variante Delta non sta determinando un aumento di ricoveri.

In Europa, dove si comincia a temere la terza ondata, la copertura media del 24%, con la metà degli anziani e il 40% del personale sanitario ancora non protetti, preoccupa l’Organizzazione Mondiale della Sanità, da cui è arrivato un duro richiamo alla responsabilità per le autorità sanitarie dei Paesi Ue. Il monito riguarda in parte l’Italia, dove la copertura interessa il 34% della popolazione, dunque è di 10 punti percentuali al di sopra della media europea. La prospettiva di una ripresa dei contagi, con le restrizioni che si allentano, riguarda però anche il nostro Paese, con il timore che il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità di oggi certifichi il balzo in avanti della variante Delta che, secondo le previsioni dall’OMS, è destinata entro agosto a diventare dominante in tutta Europa.

D’altra parte, tutti i quattro vaccini approvati dall’Agenzia europea dei Medicinali (EMA) – Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson – , proteggono dalla variante Delta. Serve dunque accelerare nelle somministrazioni, soprattutto per gli over 60 e i fragili, ricorrendo anche alla vaccinazione eterologa che assicura “una buona risposta immunitaria” senza mostrare “problemi di sicurezza” come chiarito durante l’ultimo debrief dell’EMA da Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell’ente regolare europeo. “Accelerare la vaccinazione e mantenere le misure di salute pubblica rimangono strumenti molto importanti per combattere la pandemia – ha aggiunto Cavaleri – . In particolare, è fondamentale assicurarsi che le persone vulnerabili e anziane completino il ciclo vaccinale il prima possibile”.

38 CONDIVISIONI
32834 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views